Fabrizio Ferrigno, direttore sportivo dei giallorossi, ai microfoni dei giornalisti si presenta con il solito aplomb. Al Giovanni Celeste, sotto gli occhi del patron Lo Monaco, la squadra si allena con una serenità ritrovata, eppure solo un paio di settimane fa l’umore era totalmente diverso. In quei momenti difficili, proprio il ds napoletano era uno dei più criticati: “la contestazione è una cosa normale, anzi forse in altre piazze nemmeno saremmo usciti dal campo dopo quello che è stato fatto. Messina è una piazza che dà tanto e in questi due anni abbiamo lavorato bene e forse proprio nel rispetto di questo lavoro la contestazione è stata limitata. Ai tifosi dico solo di aspettare la fine prima di giudicare, come ogni anno”. Sul pareggio di sabato contro la Juve Stabia c’è un po’ di rammarico: “abbiamo disputato un ottimo primo tempo, contro una squadra, non dimentichiamo, che lotta per andare in B, su un campo sintetico in cui noi non siamo abituati. Avremmo anche potuto raddoppiare con Damonte. Nel secondo tempo c’è qualcosa da rivedere senz’altro, abbiamo rischiato tantissimo, c’è da lavorare ma alla fine ottimo risultato, anche se con un po più di testa il risultato si poteva portare a casa. Ci siamo abbassati un po’ troppo – continua- perchè il mister voleva coprirsi da una coppia d’attacco, Ripa-Di Carmine, che potrebbe fare tranquillamente la B. Si poteva fare comunque qualcosa in più“. Se i risultati arrivano, la squadra cresce: una regola fissa nel mondo del calcio. Lo sa bene il ds: “si, certe giocate vengono più facili. I ragazzi sanno di essere una buona squadra e secondo me, tolte sette squadre, siamo la migliore in ottica salvezza“. E la salvezza resta il principale obiettivo in campionato: “lottiamo per una salvezza tranquilla, anche badando in questo momento più al risultato e meno al gioco. Non è come due anni fa, questo è un campionato diverso per il Messina”
Prossimo avversario sarà una sorprendente Vigor Lamezia, una partita sulla quale Fabrizio Ferrigno punta tutto: “Al Lamezia non abbiamo da invidiare nulla se non la classifica. Loro hanno un organico che non ha mai fatto la categoria, ma con un po’ entusiasmo stanno facendo bene. In questa squadra secondo me è l’allenatore -(Alessandro Erra)-, senza nulla togliere al loro direttore sportivo, il valore aggiunto, perchè gli ha trasmesso tanto carattere, fanno cose semplici e portano il risultato a casa. Più di questo non possono fare. E’ una squadra che gioca spesso sulla seconda palla, stanno sempre sul chi va là e hanno una buona difesa, si abbassano tutti dietro la linea della palla. Ma domenica a noi serve una grossa prestazione per portare il risultato a casa”.
Oltre alla Vigor Lamezia, le prossime avversarie saranno Melfi, Foggia, Cosenza, Aversa e Martina, un ciclo di cinque gare contro dirette concorrenti alla salvezza che potrebbero dire molto sul campionato del Messina. Ferrigno non abbassa la guardia: “tutte le partite sono difficili e sottovalutando queste squadre si può rischiare tanto. Ai ragazzi lo dico sempre che per costruire impieghiamo settimane o mesi, ma per distruggere basta un attimo. Noi stiamo costruendo un percorso per tirarci fuori quanto prima da questa situazione, che non sta bene ne a noi, ne ai tifosi”.
Parole al miele per Giorgio Corona, ancora protagonista ed elemento imprescindibile di questo gruppo e Rino Iuliano, anche lui fondamentale nella ripresa della squadra: “è un valore aggiunto per il Messina, sul campo e fuori. E’ un grande uomo e un grande calciatore e lo dimostra correndo come un ragazzino nonostante l’età. Ogni anno ci accordiamo per 20 minuti un quarto d’ora, ma puntualmente ci tira fuori le castagne dal fuoco. Quindi ce lo teniamo stretto, anche a quarant’anni, è un esempio per chi si allena con lui. Su Iuliano– prosegue Ferrigno- la conferma non è stata un caso. Sappiamo il valore di Rino e per questo gli abbiamo dato un’occasione anche in terza divisione, la scelta di avere in squadra un grande e un piccolo, tra virgolette, è finalizzata proprio per affrontare momenti come quelli che abbiamo vissuto. Entrambi sono comunque in grado di giocare in questa categoria”.
Al direttore sportivo riusciamo poi a strappare una piccola anticipazione di mercato, su Vella, calciatore fino a poco tempo fa tra le fila del CDM, adesso protagonista con la maglia della Juve Stabia: “noi siamo partiti col 3-5-2 e secondo me lui non poteva adattarsi da seconda punta. Ora col cambio di modulo potrebbe fare al caso del Messina”. Su Gaeta, attaccante in prova che si è messo in luce proprio nell’amichevole contro i cugini cittadini, vicino il tesseramento: “siamo a buon punto, conoscevamo il ragazzo, bisognava valutare solo a condizione fisica”.