“Riaprire ogni ragionamento in merito all’appalto per la lettura dei contatori Amam, denunciando eventuali anomalie riscontrate”. La richiesta è contenuta in un’interrogazione inoltrata al sindaco, Renato Accorinti, al quale il consigliere comunale Nino Carreri chiede di intervenire per fare luce su una vicenda che si è trascinata per diversi mesi e che adesso sta rivelando contorni di potenziale illegittimità che vanno definiti urgentemente.
Un contratto stipulato con una ditta di Catania che ha “tagliato” il 50% dei posti di lavoro, riducendo le unità di personale da 26 a 13 e che, dalle dichiarazioni rilasciate dall’Agenzia delle Entrate della città etnea, non era in possesso di uno dei requisiti essenziali al momento del bando, ovvero un fatturato nel triennio 2010-2011-2012 di almeno 750.000,00 euro. “Oltre alla esibizione, da parte della ditta a cui è stato aggiudicato l’appalto – aggiunge il consigliere Dr del Comune di Messina – di certificati di lavori eseguiti per la lettura di contatori Enel e no di almeno 250.000 contatori idrici così come specificatamente richiesto nel bando, è spuntata questa novità della mancanza del fatturato richiesto, carenza denunciata da una delle ditte concorrenti ai vertici dell’Amam che ad oggi non hanno risposto sul da farsi”.
“Il sindaco Accorinti che, per un evidente scherzo del destino, è il sindaco di un ente che è socio unico dell’Amam Spa. non ha bisogno di attendere nessun referendum e nessuna legge sulla pubblicizzazione dell’acqua per intervenire ed evitare danni anche ai conti economici del comune. Lo faccia e dimostri quanto sia trasparente la sua amministrazione”, conclude Carreri.