La Regione Siciliana revoca il finanziamento di 2 milioni di euro per il recupero dell’immobile a Campo Italia ex sanatorio padiglione Monsignor Paino. La notizia è stata pubblicata lo scorso 3 ottobre sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana. Il finanziamento, emanato dall’assessorato alla Famiglia alle Politiche Sociali e al Lavoro, inserito nella linea di intervento 6.1.4.4, seconda finestra, asse VI, Po Fesr 2007/2013, è stato ritirato, stando al decreto, poiché il Comune di Messina non avrebbe presentato le controdeduzioni avverso il provvedimento, nei termini previsti dalla Regione.
“Tale grave inadempienza – afferma Daniela Faranda (nella foto), capogruppo del Ncd a palazzo Zanca, in una richiesta di chiarimenti rivolta al sindaco, all’assessore ai Lavori pubblici e al direttore generale – ancora una volta, non ha consentito al Comune di Messina di incassare una cospicua cifra destinata alla ristrutturazione di un immobile comunale che sarebbe servito ad accogliere soggetti svantaggiati (senza tetto, senza fissa dimora, etc…) ed avrebbe potuto trasformare in risorsa una delle tante strutture abbandonate. Dopo la vicenda dei finanziamenti destinati agli asili nido di cui Messina avrebbe tanto bisogno, anch’essi sfuggiti per una ‘svista’, chiedo di accertare ed individuare eventuali responsabilità poiché mi sembra evidente che vi sia una disfunzione nell’andamento degli uffici comunali interessati”.
L’esponente del Nuovo centrodestra rimarca che, “seguendo un indirizzo dell’Unione Europea, era stato costituito l’Ufficio Programmi Complessi, con la funzione di unificare in una struttura la gestione dei programmi ed il coordinamento delle azioni volte ad ottenere i finanziamenti, istruendo l’intero percorso dalla emanazione del bando fino all’acquisizione dei finanziamenti stessi”. “Nel merito infatti, detto ufficio, negli scorsi anni – prosegue – ha curato per il Comune diversi programmi e progetti, portandone già a termine alcuni, tra cui le ristrutturazioni di Forte Ogliastri, Santa Maria Alemanna, la riqualificazione di Torre Faro, lungolago Pantano Grande di Ganzirri, Istituto Marino (ancora in corso) ed altri ancora in itinere”.
“In considerazione di ciò che in premessa è stato evidenziato e poiché questa Amministrazione ha ritenuto opportuno smantellare il suddetto ufficio – conclude – si chiede di conoscere quale sia la struttura che lo ha sostituito e come si sia potuto verificare la perdita di più finanziamenti e se vi siano in corso altre procedure in corso per l’accesso a finanziamenti”.