Una voce nel deserto. Non ha avuto infatti alcun esito concreto il primo sciopero indetto dal personale marittimo Bluferries dell’Orsa lo scorso 30 settembre, che ha già annunciato un secondo “round” il prossimo 24 ottobre. Rischi occupazionali in atto in Bluferries e conseguenze in tema di orario di lavoro sono al centro della battaglia sindacale, dopo la decisione assunta dal vettore pubblico di lasciare il porto storico scaricando la responsabilità sul mancato introito causato dalla delibera anti-tir voluta dall’amministrazione comunale.
“Preso atto dell’assenza di volontà dell’Amministrazione Comunale di Messina a individuare soluzioni alternative all’ordinanza che impedisce lo sbarco dei tir h24 nel porto storico – dichiara Michele Barresi dell’Orsa – della concessione di deroghe esclusivamente all’armatore privato; del monopolio di fatto che si è creato per il traghettamento di automobili e pedoni gestito nella quasi totalità dal vettore privato; dell’inadeguatezza dell’approdo di emergenza di Tremestieri a ricevere tutto il traffico di mezzi gommati pesanti, automobili, materiale infiammabile e pedoni che attualmente sfruttano anche il porto storico di Messina; della violazione del diritto universale alla mobilità con il silenzio assenso delle istituzioni locali e nazionali; della significativa ricaduta sui livelli occupazionali dei marittimi Bluferries e dei lavoratori operanti nell’indotto; della variazione in peggio dell’orario di lavoro; della compressione dei livelli salariali.
In concomitanza allo sciopero generale dichiarato dalla Confederazione Nazionale OR.S.A., si dichiara una seconda azione di sciopero di 24 ore che si terrà il 24 ottobre 2014 dalle ore 00.01 alle ore 23,59 – intera giornata lavorativa per gli impianti fissi. La protesta interesserà tutto il personale Bluferries ed i lavoratori impiegati nell’indotto”.
Un’accusa che l’amministrazione rimanda al mittente, facendo leva sui dati di fatturazione del passaggio dei mezzi pesanti del 2012 (quando la delibera anti-tir non era nemmeno ipotizzabile) secondo cui sul totale di automezzi pesanti il 66,10 % era già appannaggio della Caronte & Tourist, a fronte di un 20,60 di R.F.I. e di un 13,30 per Meridiano.