TIRONE, TAVOLO TECNICO IN COMUNE. TERZO ORDINE SAN FRANCESCO: “SI’ SOLO A PROPOSTE SERIE”

Tavolo tecnico, questa mattina, negli uffici dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Messina, per affrontare le problematiche più urgenti del Tirone. La vicenda della Stu ormai si trascina da oltre 10 anni per incomprensibili procedure burocratiche a cui si sono aggiunti negli ultimi anni contrapposizioni ideologiche che certo non hanno giovato alla città e ai suoi cittadini. La pensa così, almeno, in una nota, il Terzo Ordine di San Francesco, il Tor.

“Oggi – si legge – nell’affrontare i problemi legati alle situazioni di pericolo, alla presenza di rifiuti e ai pericoli per la salute umana si sono aggiunte anche le problematiche legate alla presenza di abusivi che a vario titolo hanno realizzato opere abusive, e a chi occupa senza alcun titolo spazi anche privati che, a detta del presidente del quartiere, Francesco Palano Quero, e degli esperti dell’amministrazione Clelia Marano e Luciano Marabello, sono stati lasciati abbandonati. Tra questi privati il Terzo Ordine di San Francesco che a richiesta dell’amministrazione dovrebbe partecipare ad una opera straordinaria di pulizia e bonifica. Insomma, ruderi si ma puliti”.

L’ingegner Franco Cavallaro, si legge ancora, “ha escluso responsabilità da parte del Terzo Ordine che non ha abbandonato i propri immobili e che da ancora più tempo della Stu è in attesa di potere mettere mano a interventi non palliativi ma risolutivi. Infatti è stato ricordato che il Tor ha proceduto a proprie spese a liberare da baracche le proprie pertinenze, a fare demolizioni controllate con la supervisione della Soprintendenza e ha predisposto un progetto dal 2004 di ricostruzione fedele elaborato in vista di un programma globale di rigenerazione urbana che sembrava dietro l’angolo. Dopo di che, lo stallo in cui ci si è impantanati ha reso le aree del Tor appetibili non per investitori privati (il Tor non ha proprie risorse da destinare) ma per disperati di ogni genere, rendendo inevitabili le numerose denunce fatte agli organi di polizia, anche recenti”.

Oggi, il Tor, in mancanza di serie prospettive, non è in grado di effettuare ulteriori investimenti che peraltro “sarebbero inutili perché in mancanza di una azione congiunta di inclusione del Tirone nel perimetro urbano (oggi esclusa) si realizzerebbero solo palliativi senza utilità visto che nel recente passato le aree del Tor erano recintate e gli immobili avevano gli infissi inchiodati, ma ciò non ha impedito di rompere ogni cosa compresi anche i catenacci”.

Il Tor si dice disponibile “se l’amministrazione comunale se farà proposte serie”. “Ma – aggiunge – dovrà farlo con elementi concreti spiegando cosa vuole effettivamente fare dell’area e con quali soldi”.

Anche la Stu, rappresentata da Giuseppe Fotia, si è resa disponibile a partecipare attivamente al processo, ma – conclude il Tor – “per farlo il socio comune deve sciogliere le riserve che ha più volte e in più sedi espresso, nonostante la società abbia più volte affermato la disponibilità a rivedere il proprio piano industriale e, nonostante una delibera di indirizzo del Consiglio comunale, ancora non vi è stata una concrete e operativa risposta dal sindaco”.

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