Messina-Lecce 3-1
Marcatori:Moscardelli (L,3’pt), Orlando (M,1’st), Corona (M,11’st), Pepe V.(M, 40’st)
Acr Messina:Iuliano,Benvenga,Silvestri,Bucolo,Altobello,Stefani,Orlando (Paez,35’st),Nigro(Izzillo,29’st),Corona,Bonanno (Pepe V. 4’st),Damonte
Lecce:Caglioni,Mannini,Lopez,Papini,Martinez,Sacilotto,Lepore (Carini, 1’st),Salvi(Gomes, 29’st),Della Rocca,Moscardelli,Doumbia (Carrozza,14’st)
Arbitro:Alessandro Caso di Verona, coadiuvato da Damiano Margani di Latina e Michele Grossi di Frosinone
Note:Ammoniti Salvi(L,13’pt), Mannini (L,22’st), Orlando (M,25’st), Moscardelli (L, 47′ st), Benvenga(M,28’st); Espulso Lopez(L, 42’pt)
Settimane di tensione, di assunzioni di responsbilità e di record negativi. Proprio contro una delle formazioni più forti del campionato urgeva la reazione di una squadra ferita nell’orgoglio che oggi ha saputo rispondere alla grande a quanti la accusavano di essere molle e inadatta alla categoria. Oggi 90 minuti di di agonismo, una carica esplosiva che ha prodotto la partita perfetta, l’unica possibile. Lo spettacolo più bello di oggi? l’abbraccio della squadra ad un tecnico fuori di sè, adesso, per il momento, fuori dai carboni ardenti: Gianluca Grassadonia.
La Cronaca. Grassadonia, che evidentemente nella vigilia di ieri esibiva pretattica, cambia modulo passando al 4-4-3 con Bonanno e Orlando a supporto della punta Corona: proprio il giovane Bonanno, insieme a Iuliano , con Silvestri schierato sulla sinistra, rappresentano le principali novità di oggi. Tra le file del Lecce un’assenza illustre: Fabrizio Miccoli. La partita non inizia nel migliore dei modi: al 3′ Davide Moscardelli trova una spettacolare girata di sinistro dalla tre quarti, insaccando dritto all’incrocio una parabola imprevedibile per il portiere, ed è già vantaggio ospite. Il primo tempo del Messina però è tutta un’altra storia rispetto ai primi 45′ minuti con Matera e Casertana e la reazione è evidente; già due minuti dopo il gol degli avversari i giallorossi si affacciano in area con un cross che attraversa tutta l’area per poi terminare a lato; al 10′ Corona si esibisce in un ottimo palleggio, difendendo palla e provando a a piazzare il suo destro con non termina di molto a lato. Al 14′ si rivede il Lecce con un’azione manovrata conclusa con un colpo di tacco di Della Rocca potente ma fuori, mentre al 21′ Lepore spedisce sull’esterno della rete la sua girata al volo su cross dalla sinistra di Doumbia. Il Messina allenta la presa e gli uomini di Lerda guadagnano metri, così al 36′ Mannini lascia partire una rasoiata diretta alla sinistra di Iuliano. Al 42′ episodio chiave della partita: Lopez tira una pallonata su Bonanno a terra e viene espulso per il seguente fallo di reazione su Nigro che accentua evidentemente una presunta manata sul volto. Il vantaggio numerico galvanizza il Messina che ha sui piedi di Benvenga la palla buona per trovare il pareggio sul finire del tempo ma l’esterno spreca incredibilmente a ridosso dell’area lasciando partire una conclusione terminata abbondantemente alta. Termina così la prima frazione.
Ciò che nei primi 45′ minuti il Messina semina, nella ripresa raccoglie: azione fulminante al 1′, Damonte pennella in area un filtrante alto e Orlando insacca in spaccata per la gioia del San Filippo; i giallorossi non si fermano qui: l’eterno Corona prima segna in fuorigioco al 10′ e solo un minuto dopo prima colpisce la traversa e poi, perseverando, ribatte con il suo piattone in rete. Il Lecce non sembra averne più: al 20′ Moscardelli ci prova su un calcio piazzato con una traiettoria insidiosa a lato di iuliano mentre tre minuti dopo ancora dalla distanza il bolide del numero dieci salentino supera di poco la traversa. Al 38′ gran contropiede di Paez ma il sud americano si complica la vita servendo l’accorrente Damonte piuttosto che Bucolo. Al 40′ però tutti in piedi per Vincenzo Pepe: da calcio piazzato una traiettoria disegnata col compasso e dagli spalti tutti in piedi. La partita scivola via con un finale di ordinaria amministrazione.
Testa già a Castellamare di Stabia, con grinta e fiducia rinnovata. Per proseguire il cammino della rinascita e superare uno dei momenti più bui della storia recente biancoscudata. (Foto di Roberto Tavilla)