Il circo acquatico rimarrà nella città dello Stretto sino al prossimo 7 ottobre, nonostante le proteste degli animalisti.
Una proroga di sette giorni, rispetto alla data ultima del 30 settembre, che rappresenta l’ennesima doccia fredda per quanti, nei giorni immediatamente successivi all’attendamento dei circensi, avevano manifestato il proprio dissenso per la presenza in città di una realtà nella quale gli animali detenuti sono costretti a vivere in condizioni innaturali e irrispettose della loro caratteristiche etologiche.
Il nulla osta, che ha ulteriormente dilatato i tempi di occupazione del suolo pubblico, è arrivato su provvedimento della Questura cittadina, che ha così autorizzato i circensi a proseguire nell’attendamento.
La motivazione alla base della richiesta di proroga, secondo quanto affermato dai responsabili della Sud Dimensione Servizi, società alla quale il demanio marittimo ha affidato la gestione degli eventi all’interno della cittadella fieristica, sono da individuare nella “calorosa accoglienza manifestata dalla cittadinanza messinese nei confronti dello spettacolo circense”.
Affissione selvaggia, presenza di specie vietate per legge, condizioni igenico – sanitarie inadeguate: nessuna irregolarità, così come denunciato dalla sezione cittadina della Leal, è stata in grado di far sentire indesiderati i circensi che anzi, dopo la parentesi messinese, potranno raccontare di aver registrato nella città dello Stretto un entusiasmo che difficilmente troveranno altrove.
“Mi ero illusa che i messinesi fossero capaci di una maggiore sensibilità e rispetto nei confronti di creature private della libertà, costrette a vivere la loro esistenza chiuse dentro un box e obbligate con la violenza a ripetere all’infinito stupidi esercizi contrari alla loro natura – spiega con amarezza Agata Pandolfino presidente della Leal Messina – e invece questa città mi ha nuovamente deluso. Nessuna compassione, nessuna capacità di comprensione, i messinesi sono incapaci di evolversi, di abbandonare usanze barbare, incivili e mediocri, per loro va bene la crudele sottomissione degli animali alla stupida dittatura dell’uomo”.
“Ci sono dei casi nei quali educare si rivela insufficiente – prosegue l’animalista – se penso che sono state molte famiglie, principale luogo di formazione delle nuove generazioni, a chiedere il protrarsi di questo orrore: molti bambini non hanno ancora visto lo spettacolo, è questa la motivazione che mi è stata data. A questo punto credo esista un solo modo per impedire il perpetrarsi di pseudo spettacoli come questo – conclude la presidente della Leal – l’adozione di un’ordinanza alla quale, mi assicurano i responsabili del dipartimento ambiente, si sta già lavorando”. (@Emma_De_Maria)