Al peggio non c’è mai fine. E nemmeno alla follia della politica siciliana. Da un lato, lo scorso aprile, Autorità portuale, Regione e ed Ente autonomo portuale di Messina hanno firmato il protocollo d’intesa per lo scioglimento di quest’ultimo. Dall’altro, proprio Rosario Crocetta, oggi, richiede agli enti locali peloritani di procedere alla nomina dei membri del collegio sindacale dell’Eapm. In una lettera rivolta a Renato Accorinti, per dissuaderlo dall’obbedire, il consigliere comunale Piero Adamo parla senza mezzi termini di “follia di questo ‘mostro burocratico’ della Regione Siciliana che con un tentacolo finge di fare una cosa e con l’altro ne fa, per davvero, un’altra”.
“Sì – prosegue l’esponente di SiAmo Messina – lo stesso Ente che da anni tutti dicono, e fingono, di volere sciogliere, anzi liquidare, ma che sistematicamente insiste e persiste sul nostro territorio senza alcun ragionevole motivo e soprattutto senza alcuna vera e concreta prospettiva di sviluppo per la nostra città”.
La stessa richiesta è arrivata al commissario straordinario della Provincia, Filippo Romano, che lo scorso 22 settembre ha nominato il dottor Vincenzo Scibilia, di Gaggi, salvo poi bloccare tutto. Il sindaco è stato raggiunto dall’invito del governatore, come conferma Adamo, con nota del protocollo Regione Siciliana – Segreteria Generale Presidenza, la numero 40341/F9 del 2 settembre scorso.
“Il Comune di Messina – tuona Adamo – non può e non deve dare seguito a questa richiesta. Il sindaco della città non è il commissario straordinario di un ente che, nominato con compiti burocratici specifici, non può che limitarsi ad adempiere agli atti amministrativi di sua competenza. Il sindaco della città è espressione politica della cittadinanza, deve avere una visione dello sviluppo del territorio e deve farsi interprete del sentimento ormai ampiamente diffuso nella popolazione che considera follia l’ipotesi di una nuova industrializzazione della Falce (mission statutaria dell’Ente porto) e che vede nell’Ente porto il paradigma degli sprechi non solo della città ma dell’intera Regione”.
Il presidente della commissione Sport e Cultura di palazzo Zanca, anche in veste di cittadino, chiede pubblicamente ad Accorinti “di non procedere alla designazione dei componenti del collegio sindacale, esprimendo così una chiara posizione politica, e di pretendere contestualmente un incontro con i vertici della Regione, in primis Crocetta, affinché si chiariscano i tempi per la liquidazione dell’Ente, dando seguito concreto e reale alle volontà espresse con il protocollo d’intesa sottoscritto presso l’Autorità portuale, anche in tua presenza – rammenta al sindaco – in data 23 aprile 2014”.
“Occorre sul punto una presa di posizione netta e chiara – conclude Adamo – il sindaco non può essere spettatore inerme di un ‘gioco’ che forse conviene a qualcuno ma che certamente non conviene alla città”.
Non guasta, a questo punto, ricordare come lo scorso ottobre la stessa Ars abbia approvato la mozione di Filippo Panarello (Pd) che prevede la soppressione dell’Eapm. E come lo scorso luglio l’assessore Linda Vancheri abbia presentato in commissione la norma per la messa in liquidazione, proprio a seguito del protocollo firmato il 23 aprile.
Del resto, a voler essere malpensanti, ci si domanda come mai Crocetta, animato dal desiderio di sopprimere l’Ente porto, non si limiti a procedere con un decreto presidenziale, se è vero che fu costituito il 10 novembre 1953 con un analogo provvedimento. (@FabioBonasera)