Sette nuove giornate di sciopero da parte dei dipendenti del Cas aderenti alla Cub Trasporti, dopo la tornata dal 23 luglio al 13 settembre scorsi. L’astensione è indetta per il 5, 6, 12, 13, 19, 20 e 26 ottobre prossimi, per l’Intero turno e per tutto il personale amministrativo e turnista addetto all’esazione dei pedaggi ai caselli, in servizio nelle tratte autostradali A18 (Messina – Catania e Siracusa – Gela) e A20 (Messina – Palermo), con presidio e sit-in sui posti di lavoro e nella sede legale di contrada Scoppo, a Messina. E’ escluso il personale addetto alla sicurezza o al recupero dei veicoli incidentati, “peraltro non utilizzato dalla concessionaria – ricorda Francesco Urdì in una nota, riferendosi agli scioperi dei giorni scorsi – nonostante l’obbligo impartito dagli organi di garanzia e vigilanza intervenuti”.
Nel dettaglio, gli amministrativi incroceranno le braccia l’intero turno del 6, 13, e 20 ottobre. Gli addetti all’esazione dalle 22 alle 6 del 4, 11, 18 e 25 ottobre; dalle 6 alle 14 del 5, 12, 19 e 26 ottobre; dalle 14 alle 22 del 5, 12, 19 e 26 ottobre.
La Cub ha deciso di riprendere l’astensione, che nelle scorse settimane ha generato mancati incassi per circa 1,5 milioni di euro a scapito del Consorzio Autostrade Siciliane, nel corso di un’assemblea dei lavoratori tenutasi ieri. A spingere in questa direzione il sindacato, “il comprovato atteggiamento di bieca chiusura e di non – dialogo con i lavoratori da parte dei vertici Cas”, tale da indurre a mettere fine alla tregua “concessa su intercessione del presidente della quinta Commissione dell’Ars e di tutti i suoi componenti, nonché degli assessori Nico Torrisi e Patrizia Valenti, lo scorso 10 settembre”.
“La dirigenza della concessionaria – si legge ancora nel comunicato firmato da Urdì – continua a tenere un contegno ad ogni costo omissivo, segno di non aver apprezzato il gesto di distensione”. La Cub Trasporti proseguirà nella propria lotta “fino a quando il Cas non avrà attivato le obbligatorie relazioni sindacali così come previsto dalla carta costituzionale e dalle leggi, disconoscendo l’anomalo ruolo dei sindacati di comodo o cosiddetti gialli (vietati dalla legge 300), poiché privi del mandato e della rappresentatività sindacale dei lavoratori”.
In gioco, va ricordato, c’è l’applicazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro Autostrade e Trafori, anziché quello dei dipendenti della Regione Siciliana.