Le poche parole che il Sindaco Accorinti è riuscito a pronunciare, con tutta la difficoltà di una piazza “contro”, non sono state sufficienti a tranquillizzare il Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” che attraverso il Presidente Marcello Minasi, ha ribadito che “pur apprezzando la presenza non può, però, ritenere esaustive le sue parole. Il primo cittadino, infatti, nonostante le forti contestazioni e l’invito dei rappresentanti sindacali, non ha chiaramente e in maniera esaustiva rinunciato al contenuto della lettera che aveva inviato all’assessore regionale alla Sanità, nella quale proponeva soluzioni alternative per il Piemonte”.
“Sono quarant’anni che lottiamo per impedire che la speculazione abbia la meglio su questo ospedale”, ha dichiarato il presidente del Comitato, nel corso del suo intervento. “Cosa è successo a luglio 2014 – si è chiesto il magistrato – per cambiare la direttiva dell’Amministrazione sanitaria, modificando un piano vigente dall’aprile scorso, volto a potenziare il Piemonte per arrivare a 121 posti letto?”.
“Accorinti si è, inoltre, impegnato a convocare la conferenza dei servizi “al più presto” – continua Minasi – ma gli è stata fatta notare l’esigenza di attuarla prima del prossimo 8 ottobre, quando si riunirà la Commissione nominata dal direttore generale dell’Azienda Papardo-Piemonte appositamente nominata per decidere del futuro dell’Ospedale”.
Il Comitato, dunque, ancora una volta, chiede al sindaco una netta posizione a difesa dell’emergenza-urgenza e del polo materno-infantile, ritenendo fantasiose tutte le altre ipotesi. Inoltre, chiede di non vanificare l’efficacia della conferenza dei servizi, convocandola dopo l’8 ottobre.
Il Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” ritiene, infine, come unica strada realisticamente da percorrere, la proposta di legge del deputato regionale Santi Formica, anch’egli oggi presente. Il capogruppo della Lista Musumeci ha già inviato al Ministero della Salute una richiesta, al fine di avviare la procedura per staccare l’Ospedale Piemonte dall’Azienda Papardo e creare ad hoc una nuova azienda sanitaria che unisca lo stesso Piemonte al Centro Neurolesi. “Questo è l’unico modo per salvare l’Ospedale Piemonte – ha spiegato Formica -, adeguandosi alle nuove direttive che riducono i primariati e non ammettono più strutture con meno di 120 posti letto. La mia proposta è quella di creare un’azienda che sia di assistenza-ricerca, partendo subito con 200 posti letto e potendo aggredire, con il duplice scopo, due fonti di finanziamento”.