Siamo alle solite: anche quest’anno, come l’ormai nota tradizione vuole, presumibilmente il bilancio verrà approvato tra alberi di Natale e vischio pendente dai soffitti di palazzo Zanca. Sul previsionale 2014, infatti, non ci sono notizie, indiscrezioni o bozze: niente di niente. Ed è chiaro, a questo punto, che la scadenza del 30 settembre, domani, (salvo colpi di scena alla Mago Merlino) non sarà rispettata.
Qualche giorno fa i capigruppo, il primo cittadino e il suo vice con delega pertinente, il segretario generale, il ragioniere generale, revisori dei conti e commissario ad acta si sono incontrati per discutere il tema in oggetto. Infatti c’è da capire in che direzione andare e bisogna farlo in fretta: il documento dell’amministrazione va sistemato e per far questo, il duo Guido Signorino – Antonio Le Donne aveva considerato la possibilità di un maxi emendamento il quale ovviamente poi dovrà fare la classica trafila di collegio dei revisori, commissione bilancio e, in ultimo, consiglio comunale. Cosa succederà se non saranno rispettati i tempi imposti dal commissario regionale, Antonio Garofalo, insediatosi venti giorni fa proprio in virtù di questi ritardi relativi al voto del bilancio consuntivo 2013, non è problema che dovrebbe porsi la città.
In quel caso, l’intero consiglio comunale decadrebbe all’istante, quindi “no panic”: non conviene a nessuno temporeggiare oltremodo. E a proposito di civico consesso, sabato notte sarebbe giunta ai suoi membri una comunicazione del vicesindaco, il quale avrebbe chiesto una pronunciazione con carattere d’urgenza relativa ai provvedimenti necessari per ottenere dalla Cassa Depositi e Prestiti un finanziamento utile a coprire il gap di ben 12 milioni di euro di debiti fuori bilancio accumulati da Ato tra il 2007 e il 2011.
Storie del passato che vanno risolte nel presente, anzi all’istante. E la fretta è tale che già stamani, in Commissione, i consiglieri si sono ritrovati a discuterne; al termine dell’assemblea (intorno alle 14) si è tornato a riunire il consiglio comunale ma non è stato, sinora, possibile affrontare in aula l’argomento, a causa del mancato parere del revisore. Nella seduta che sarebbe dovuta essere deputata al question time, si dà la precedenza alle priorità: quali? Un bel dibattito sull’Ateneo, ad esempio!
Ricorderete che appena qualche settimana fa, i rappresentanti degli studenti universitari avevano fatto appello alla politica cittadina, affinchè intervenisse contro la riforma dello statuto che, legittimamente, non è andata giù alle associazioni Ages, Figli di Ippocrate, Gea Universitas, I Camiciotti, Nettuno, Onda Universitaria ed Università Eclettica.
Colpiti forse da un clima stile amarcord, ricordando i tempi dell’Universitá durante cui ricoprivano ruoli di rappresentanza studentesca, i vicepresidenti del consiglio comunale Nino Interdonato e Nicola Crisafi avevano già annunciato di voler affrontare l’argomento in occasione dei lavori d’aula ed evidentemente oggi è parso il giorno giusto: chissà quando lo sarà per altre faccende calendarizzate e sempre rinviate in nome di quelle priorità che, incredibilmente, oggi vengono scalzate dalla critica ed “emergenziale” situazione dell’ateneo. A questo punto, perché non far presenziare il rettore, anziché l’assessore Gaetano Cacciola?
E volendo scomodare il principe Antonio De Curtis, sorge spontaneo dire: “Ma mi faccia il piacere!”. (@eleonoraurzi)