Sembrava che tutto si fosse risolto, o quasi, è invece è arrivato il contrordine. L’incendio nella Raffineria di Milazzo ha ripreso a causa della fuoriuscita di altro carburante.
Le fiamme, divampate nella notte tra ieri e oggi, quando mancavano 10 minuti all’una, sembrava fossero state domate intorno alle 11,30 – 12, pur persistendo ancora qualche piccolo focolaio. Intorno alle 16, invece, la situazione è tornata a farsi più critica sebbene i vigili del fuoco di Messina siano sempre rimasti presenti sul posto con tre squadre.
Nessuna evacuazione dell’area, tuttavia. Al momento Protezione civile e Prefettura non ritengono ci siano gli estremi.
Alle 15,57, quando l’emergenza sembrava del tutto rientrata, il sindaco di Milazzo, Carmelo Pino, è intervenuto con un comunicato, leggermente modificato successivamente, alle 16,53: “L’emergenza è rientrata e le squadre antincendio operanti nella zona dove si trova il serbatoio 513 interessato dall’incidente stanno ultimando l’intervento di spegnimento utilizzando dello schiumogeno. Comprendo che è stata una notte particolarmente difficile per la popolazione che è stata svegliata di soprassalto dalle lingue di fuoco e non avendo immediata contezza della situazione volontariamente ha iniziato ad allontanarsi da casa. Dopo pochi minuti però in pieno raccordo con la prefettura si è insediato al Municipio il Coc (Centro operativo comunale) che ha seguito tutte le fasi successive al verificarsi dell’evento, informando, con comunicati stampa sul sito istituzionale del Comune e sui principali social network, i cittadini sull’evolversi della situazione. La scheda di informazione alla popolazione sui rischi di incidente rilevante derivato dalla presenza della Raffineria di Milazzo è stata consegnata porta a porta a tutti gli abitanti delle zone a rischio, così come prevede la normativa vigente. Tutti comunque possono avere contezza in quanto tale Scheda è pubblicata sul sito istituzionale del Comune e può essere ritirata in forma cartacea presso l’Urp. Tale manuale per l’emergenza esterna prevede nei casi di criticità la segnalazione dello stato d’allarme attraverso il suono di una sirena che fa scattare l’evacuazione della zona a rischio”.
“In questo caso – precisa il primo cittadino – l’allarme non è scattato perché la prefettura, alla quale è ricondotta questa procedura ha ritenuto che non ci fossero i presupposti. Sin dall’inizio la situazione è stata fronteggiata col piano di emergenza interna alla Raffineria. Oltre ad essere in costante collegamento con il palazzo del governo di Messina, ho contattato anche l’Arpa per chiedere l’immediato invio a Milazzo delle apparecchiature per i controlli sulle emissioni. Adesso che la situazione di emergenza si è normalizzata è fondamentale accertare quanto accaduto e le cause e ciò sarà di competenza degli organi preposti che dovranno valutare tutto ciò che è connesso ai meccanismi di sicurezza. Fare chiarezza sull’episodio deve rappresentare una priorità, la principale risposta da dare alle comunità di Milazzo e del comprensorio”.
Secondo un’ulteriore nota diramata dal Comune di Milazzo alle 16,32 emerge che il prefetto di Messina, Stefano Trotta, è giunto nel centro mamertino per incontrare i sindaci dei comuni rientranti nell’area dichiarata ad alto rischio. Obiettivo della riunione è fare il punto della situazione e verificare la presenza di eventuali criticità per apportare dei correttivi. All’incontro svoltosi nella sala giunta di palazzo dell’Aquila sono intervenuti i sindaci di Milazzo, San Filippo del Mela, Pace del Mela, Santa Lucia del Mela, Condrò, Gualtieri Sicaminò e San Pier Niceto, i vertici delle forze dell’ordine, il comandante della Capitaneria di porto, il direttore della dogana.
Inizialmente Trotta ha spiegato quanto avvenuto e come è stato organizzato il servizio di assistenza dei Coc. Ha quindi invitato i sindaci a rappresentare eventuali problematiche che hanno registrato a seguito dell’evento. Tutti, nei vari interventi hanno posto il dito sulla carenza di informazioni da dare ai cittadini e ciò ha determinato una situazione di confusione che ha indotto molte persone ad allontanarsi volontariamente, senza che fosse disposta l’evacuazione.
Pino ha confermato di aver insediato subito il Coc nel palazzo municipale, operando a stretto contatto con la Prefettura e l’ospedale e fornendo attraverso dei comunicati istituzionali tutte le informazioni che giungevano da Messina. Diversa la posizione dei sindaci di Pace del Mela (Giuseppe Sciotto), di San Pier Niceto (Luigi Calderone), di Gualtieri Sicaminò (Matteo Sciotto), di Condrò (Salvatore Campagna) e di Santa Lucia del Mela (Nino Campo) i quali hanno ribadito la necessitò che vi sia un soggetto unico in grado di gestire le informazioni da trasmettere ai Comuni affinché questi a loro volta le diffondano tra i cittadini. Sollevate anche altre criticità ad esempio in merito alla organizzazione dei piani di protezione civile che – è stato detto – non possono essere localistici ma avere una valenza comprensoriale.
Il prefetto ha preso atto delle varie istanze degli amministratori locali preannunciando la convocazione – giovedì prossimo – di un tavolo tecnico per discutere espressamente della problematica “incendio Ram” al fine di avviare un percorso organico che consenta la gestione delle emergenze.
Al termine della riunione, Trotta e Pino hanno effettuato un sopralluogo nella zona della Raffineria dove si è verificato l’incidente.
Alle 18,51 la Raffineria dirama a sua volta un comunicato, il secondo da quando è divampato l’incendio, nella notte tra ieri e oggi: “All’interno della struttura del serbatoio Tk513 permangono alcuni focolai che stanno causando fumosità. La situazione in questa sua fase conclusiva continua ad essere sotto il controllo della squadra d’emergenza Ram e dei vigili del fuoco di Messina e Milazzo”.