Sono trascorsi nove mesi da quando, lo scorso gennaio, l’amministrazione Accorinti ha emesso l’ordinanza di sgombero dei locali dell’ex facoltà di Medicina veterinaria che ha sancito la definitiva chiusura del rifugio di via don Blasco.
Nove mesi nel corso dei quali, al di là delle rassicurazioni provenienti dal primo cittadino e dall’assessore al benessere degli animali Daniele Ialacqua che in diverse occasioni hanno ribadito la volontà di individuare e concedere uno spazio alternativo idoneo, quale condizione imprescindibile e preliminare allo sgombero della struttura, nessuna soluzione ad oggi è stata ancora individuata.
Un impegno che attende di essere onorato, nonostante l’associazione animalista Un gatto per amico, una delle realtà associazioniste che operano da diversi anni sul territorio e all’interno della struttura dove sorge il rifugio, abbia inoltrato alla giunta guidata da Renato Accorinti diverse richieste finalizzate a ottenere un sito alternativo all’interno del quale poter continuare a proseguire la propria attività di volontariato a tutela dei piccoli felini.
Ultima in ordine di tempo è stata la richiesta di concessione dell’area di Sperone, depositata lo scorso luglio negli uffici della cancelleria di palazzo Zanca dalla presidente Cettina Serra.
Un documento che in queste ore è divenuto oggetto di un’interrogazione, indirizzata al sindaco, all’assessore al benessere degli animali ed al dirigente del dipartimento patrimonio Natale Castronuovo, firmata da Fabrizio Sottile, consigliere comunale di SiAmo Messina.
“Attualmente i randagi che vivono sul nostro territorio non sono affidati alla cura e alla gestione degli enti locali così come prescrive la normativa in tema di randagismo – si legge nel testo dell’interrogazione – nella città di Messina gli animali in difficoltà vengono gestiti da associazioni di volontari e ospitati nei locali dell’ex facoltà di Medicina veterinaria di via don Blasco. Una struttura – sottolinea l’esponente politico – che si rivela palesemente inadeguata e fatiscente, le cui criticità strutturali mettono a serio repentaglio l’incolumità sia dei volontari che degli animali ospiti”.
Il consigliere Sottile in particolare si sofferma sulle condizioni interne alla struttura, precarie sotto il profilo igienico, fatiscenti sotto quello strutturale e prive di acqua e luce: “Circostanze – prosegue la nota – che aggravano e compromettono ulteriormente il lavoro dei volontari e pregiudicano gli sforzi messi in atto da questi ultimi per garantire il benessere degli animali ricoverati a don Blasco. Difficile in queste circostanze – denuncia Sottile – poter attuare iniziative finalizzate all’adozione sia dei cuccioli che degli esemplari adulti ospiti della struttura, da qui la necessità non ulteriormente rinviabile di individuare siti alternativi”.
Una prima risposta al problema potrebbe arrivare, secondo l’esponente del consiglio comunale, dalla cessione dell’area di Sperone, spazio all’interno del quale, secondo il progetto redatto dall’associazione Un gatto per amico, poter realizzare un’oasi felina e una fattoria didattica.
“Si tratta di un programma animalista- socio- didattico rivolto a scuole di primo grado e associazioni che si occupano di minori con disabilità psico motoria – spiega Sottile – attraverso il quale dar vita a un percorso di accompagnamento indirizzato al rispetto di tutti gli altri esseri viventi: un valido aiuto per tutte quelle categorie di individui che, così come dimostrato da consolidati e condivisi studi scientifici, necessitano accanto a cure tradizionali di un diretto contatto con il mondo animale”.
Un progetto che garantirebbe all’associazione sia il proseguimento dell’attività di volontariato e assistenza sia la realizzazione di un itinerario con finalità cognitive e didattiche che prevedano l’osservazione guidata degli animali.
“L’area di Sperone presenta tutte le caratteristiche necessarie per poter realizzare al suo interno il progetto didattico – si legge nel testo dell’interrogazione – l’unica realtà che andrebbe ad interessare l’area nord della città. Favorevoli alla realizzazione del progetto sono l’ubicazione, lontana da centri abitati, e l’estensione degli spazi. Eppure ancora oggi nessun riscontro è pervenuto dagli organi deputati a dare risposte”.
Il consigliere Sottile si rivolge alla giunta Accorinti per ottenere delucidazioni in merito allo stato di avanzamento della richiesta di cessione, per conoscere la presenza di eventuali circostanze ostative e i provvedimenti intrapresi in tema di prevenzione del randagismo e DI tutela degli animali e dei felini che vivono sul territorio. (@Emma_De_Maria)