Nuovo appuntamento, dal 28 settembre al 3 ottobre, con l’ottavo Congresso Internazionale sui Recettori Metabotropici del Glutammato.
Patrocinato dall’Irccs Neuromed di Pozzilli, in provincia di Isernia, il meeting, che dal 1993 si svolge con cadenza triennale, rappresenta un punto di riferimento mondiale per questo specifico settore di indagine delle neuroscienze.
I recettori metabotropici per il glutammato (mGlu), elementi centrali nella trasmissione di segnali tra le cellule del sistema nervoso, sono considerati alcuni tra i più promettenti bersagli verso i quali indirizzare terapie innovative finalizzate alla cura di diverse patologie neurologiche e psichiatriche come alzheimer, parkinson, depressione, schizofrenia, dolore cronico, sclerosi multipla, còrea di Huntington, sclerosi laterale amiotrofica, atassie spinocerebellari, patologie ansioso-depressive, disordini dello spettro autistico, danno ischemico e tossicodipendenze.
La circostanza per cui i recettori mGlu esercitano la propria funzione nell’ambito di in uno spettro così ampio di disturbi è dovuta all’importanza che riveste l’acido glutammico, principale neurotrasmettitore eccitatorio del Sistema Nervoso Centrale.
Oltre a rappresentare un elemento cruciale nel trasferimento dell’informazione tra cellule nervose, l’acido glutammico è fortemente coinvolto nei cosiddetti meccanismi di plasticità sinaptica, la capacità cioè che le connessioni tra un neurone e l’altro hanno di adattarsi all’ambiente, elemento che è alla base dei meccanismi di apprendimento e memoria.
“Questo ottavo appuntamento – sottolinea il professor Ferdinando Nicoletti organizzatore del congresso, responsabile del Laboratorio di Neurofarmacologia del Neuromed e professore ordinario di Farmacologia all’Università La Sapienza di Roma – rappresenta un aggiornamento di fondamentale importanza per lo studio dei meccanismi di base dei recettori mGlu in fisiologia e patologia e per lo sviluppo di farmaci innovativi di interesse neurologico e psichiatrico”.
Un appuntamento che rappresenta un crocevia internazionale per le ricerche più avanzate e le possibili applicazioni cliniche.
“Le principali aziende farmaceutiche che investono nelle neuroscienze partecipano al meeting ed inviano i loro ricercatori per la presentazione di dati sperimentali e clinici – spiega Nicoletti, che nel 1986 ha contribuito alla scoperta degli mGlu – si tratta di un congresso in cui la rappresentanza di studiosi stranieri eccede di gran lunga rispetto a quella degli italiani, con una prevalenza di ricercatori di altissimo livello provenienti dagli Usa, tra i quali ad esempio spiccano i nomi di Roger Nicoll, Rob Malenka, Richard Huganir, Paul Worley considerati ricercatori di prima linea nell’ambito delle neuroscienze, dall’Europa, dal Giappone, dalla Cina, dalla Corea e dall’Australia”.