MESSINA OBIETTIVO PONTE: “SINDACO ACCANTONI IDEOLOGIA, UNIVERSITA’ EFFETTUI STUDIO”

“Ci dispiacerebbe moltissimo che il professor Accorinti, scelto da molti cittadini come momento di rottura col vecchio sistema politico con il quale, oggi, purtroppo sembra aver trovato comode forme di coabitazione, incurante delle sue affermazioni di essere il sindaco di tutti ma, soprattutto, delle esigenze vere e profonde della città e della Sicilia, riabbracci una bandiera ideologica che lo porti a schierarsi su un eventuale anacronistico fronte del no. Una tale scelta potrebbe contribuire ad uccidere le possibilità e le speranze dei tanti giovani che cercano un lavoro ma anche finirebbe per tagliare Messina e la Sicilia, per sempre, dal circuito del commercio internazionale proveniente da Suez che, per raggiungere il Nord Europa, prenderebbe la via dell’Adriatico e della Puglia”. Così, l’associazione Messina: Obiettivo Ponte sulla possibilità emersa negli ultimi giorni che Matteo Renzi riapra il capitolo del Ponte sullo Stretto, archiviato dai suoi predecessori Romano Prodi e Mario Monti.

L’associazione, anche in considerazione delle dichiarazioni rilasciate ieri dal sindaco di Messina, Renato Accorinti, confida che ogni decisione sia affidata a valutazioni tecniche oggettive, anziché a posizioni di natura ideologica.

Navarra e Silvestri
Navarra e Silvestri

“Si può affermare, con forza – sostengono Giovanni Caminiti, Edoardo Milio e Giuseppe Pracanica – che sempre e comunque la realizzazione di grandissime opere riesce a cambiare, in meglio, il destino dei popoli. Così è stato per l’America di Lincoln con la costruzione della ferrovia che ha unito quella nazione, dall’Atlantico al Pacifico, così è avvenuto, nell’Ottocento, con la diffusione delle ferrovie in Inghilterra”.

Riferendosi più direttamente al Ponte sullo Stretto di Messina, gli esponenti dell’associazione ricordano che qualche anno fa “il professor Gaetano Silvestri, allora rettore dell’Università di Messina, ha sostenuto che ‘la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali ed il loro rapporto con il territorio hanno costituito, molto spesso, un tema oggetto di appassionati dibattiti che non sono riusciti a sfuggire alle secche delle ideologie di questo o di quell’altro segno. Della ideologia che in qualche caso chiamerei post futurista, ossia di quella che vede nel nuovo, nella tecnica, necessariamente il buono, e della ideologia che io chiamerei post medievalista, che invece vede in qualsiasi incisione sul territorio un male assoluto e non bilanciabile. In verità una opinione pubblica ragionevole ed informata, in questo senso coadiuvata da soggetti istituzionali dell’Università, dovrebbe potere valutare con estrema attenzione il rapporto costi-benefici di una infrastruttura, chiedendo che tale criterio di valutazione sia esteso a tutto il territorio interessato dall’infrastruttura stessa’. Se l’attuale rettore, il professor Pietro Navarra (nella foto in alto) – concludono – la pensasse allo stesso modo avremmo la possibilità di poter utilizzare un metodo oggettivo, affidato ad una istituzione super partes, che potrebbe essere accettato da tutti”.

Sempre oggi, sull’argomento, è intervenuto Ernesto Fiorillo, presidente nazionale di Consumatori Associati, che ha invocato l’immediata realizzazione del Ponte.

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