Spesso si tratta di disturbi di scarsa importanza, ma se una parte del cosiddetto apparato locomotore risulta dolente, occorre trattarla per evitare che la situazione peggiori adottando anche accorgimenti per allontanare le cause del problema.
I dolori provenienti da muscoli, ossa e articolazioni – quel che nel complesso si definisce apparato locomotore – possono essere espressione di affezioni di diverso tipo, alcune delle quali anche gravi. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, sono riconducibili a disturbi di scarsa importanza, derivanti dall’esposizione al freddo o all’umidità, da un sovraffaticamento fisico, da posture inadatte o da piccoli traumi. Questi disturbi, nei quali la manifestazione dolorosa è in genere circoscritta e di lieve entità, possono essere trattati con terapie locali che si basano spesso sul riscaldamento della zona dolente tramite impacchi, borse di acqua calda, indumenti di lana, ma anche sull’applicazione, preferibilmente accompagnata da massaggio, di farmaci antidolorifici ad azione locale come unguenti e lozioni, e soprattutto sul riposo della parte colpita.
L’impiego di preparati per uso locale permette di ottenere l’effetto farmacologico desiderato direttamente nell’area interessata, senza coinvolgere inutilmente il resto dell’organismo con un’azione che potrebbe essere accompagnata da effetti collaterali.
La riduzione del dolore che con questi farmaci è possibile ottenere non deve far dimenticare però che la condizione fondamentale per la guarigione è il riposo: la parte colpita, perciò, anche se non più dolente grazie all’impiego dei medicinali, non va considerata riabilitata: deve essere tenuta immobile e non essere sottoposta a sollecitazioni fino alla definitiva e reale scomparsa del dolore, pena un peggioramento del suo stato.
Dolori muscolari e articolari possono essere provocati da traumi e sforzi dall’esposizione al freddo, all’umidità, all’aria corrente, a repentini mutamenti di temperatura e di condizioni climatiche, oltre che da posizioni inadatte o troppo prolungate, come quelle di chi lavora in ufficio o rimane a lungo alla guida. In tutti questi casi fondamentale è la prevenzione, con l’allontanamento delle possibili cause. Qualora il disturbo si presenti, occorre favorire il ripristino della normalità con il riposo – meglio se al caldo – della parte interessata; per ridurre il dolore si può applicare un prodotto locale.
QUESTE LE ZONE PIU’ COLPITE
Spalla e gomito
Sono particolarmente esposti, per posizione, struttura e funzione, a sollecitazioni notevoli e ripetute: di dolori a queste parti soffrono spesso gli atleti e le persone che svolgono lavori pesanti. In entrambe le sedi è utile applicare prodotti per uso locale e calore; importante il riposo – ma non l’immobilizzazione – della parte, per esempio con la classica fascia al collo.
Collo
È spesso colpito dal torcicollo, infiammazione del muscolo sternocleidomastoideo dal quale dipendono i movimenti del capo: la causa è spesso qualche contrazione troppo brusca o l’esposizione a correnti di aria fredda o umida. Il dolore può essere così intenso da costringere all’immobilità della testa, ma tende a scomparire da solo in pochi giorni; per accelerare la guarigione, porre a riposo il capo e tenere in caldo il collo. Si può attenuare il dolore con prodotti ad azione locale.
Schiena
Dolori nella parte superiore del dorso interessano in genere i muscoli o i nervi, e derivano spesso dall’esposizione al freddo o all’umidità, da sforzi fisici, da posizioni che sovraffaticano alcuni muscoli, provocandone uno spasmo.
Il più comune mal di schiena riguarda la regione lombare ed è detto lombaggine, spesso riconducibile a una contrattura muscolare che in alcuni casi insorge improvvisamente in seguito a sforzo o movimenti bruschi del tronco (il cosiddetto colpo della strega), in altri casi si instaura progressivamente, provocato dal sovraffaticamento. Il dolore è tanto vivo da impedire qualsiasi movimento, compreso a volte quello di raddrizzarsi.
In tutti questi disturbi dolorosi della schiena il trattamento deve avvalersi del riposo – preferibilmente su una superficie rigida – dell’applicazione di caldo e dell’impiego di pomate e similari ad azione antidolorifica. Per prevenire gli attacchi è utile eseguire attività fisica.
I PREPARATI PER USO LOCALE
I farmaci per uso locale contro i dolori muscolari e articolari impiegano per lo più principi attivi analgesici, anestetici o controirritanti. In quest’ultimo caso la riduzione del disturbo viene ottenuta con una dilatazione dei capillari, che crea una sensazione superficiale di calore, tale da alleviare il dolore proveniente dalla zona sottostante. I farmaci con effetto analgesico possiedono spesso anche attività antinfiammatoria, che risulta di indubbia utilità in tutti i casi in cui il dolore si accompagni a uno stato flogistico.
La scelta del farmaco va sempre affidata al medico o al farmacista, al quale occorre chiedere consiglio anche quando si disponga già di un preparato di questo tipo. L’associazione di più prodotti è in genere inutile e in alcuni casi anche dannosa, perché gli effetti di principi attivi diversi potrebbero annullarsi a vicenda.
Gli antidolorifici per uso locale possono avere, a seconda della formulazione, diversa consistenza.
Linimenti
Sono preparati liquidi – ma poco fluidi – a base di olio, alcool o sapone. Vanno applicati sulla cute mediante frizione o strofinamento; quelli oleosi sono particolarmente adatti per il massaggio.
Gel
Sono pomate a elevato contenuto di acqua e consistenza gelatinosa. Assicurano una rapida e profonda penetrazione dei principi attivi nella pelle e aumentano la sensazione di calore fornita dai controirritanti, ma a elevati dosaggi possono provocare bruciore.
Lozioni
Sono preparazioni liquide, che hanno come base l’acqua, l’alcool o un’emulsione. Permettono un’applicazione rapida e uniforme anche su ampie superfici.
Unguenti
Sono pomate a basso contenuto di acqua, che si applicano con massaggio.
Cerotti medicati
Sono imbevuti di sostanze ad azione controirritante, antinfiammatoria o analgesica.
Fasce riscaldanti
Contengono sostanze che a contatto con l’ossigeno sviluppano calore, producendo il rilascio dei muscoli tesi e alleviando il dolore.
Questi preparati – e i linimenti in modo particolare – vanno posti solo su pelle intatta e non su cute con abrasioni, ferite o alterazioni patologiche, nella quale l’assorbimento sarebbe assai più elevato; non devono poi entrare in contatto con le mucose, i genitali, gli occhi. Per evitare che l’effetto da locale divenga generale a causa del massiccio assorbimento, infine, questi prodotti non vanno applicati su aree estese o in dosi superiori a quelle consigliate.
I TRAUMI DEI MUSCOLI
Sono piuttosto frequenti alcuni traumi che i muscoli possono subire nella pratica sportiva o in altre attività.
La contusione viene provocata dall’urto con un corpo rigido, e consiste in uno schiacciamento della massa muscolare, spesso con rottura di fibre e capillari, versamento di sangue, infiammazione e dolore. In questi casi tenere sollevata la parte – possibilmente ponendola sopra al livello del cuore – per favorire il deflusso di sangue e ridurre il versamento; applicare ghiaccio per alcune ore, onde limitare la formazione dell’ematoma. Non fasciare, per non ostacolare il deflusso di sangue, non applicare prodotti nei primi 2-3 giorni, non praticare massaggi.
Altri traumi derivano da una eccessiva contrazione delle fibre muscolari, per un movimento scoordinato o uno sforzo troppo intenso. Nello stiramento si crea un danneggiamento delle fibre che determina infiammazione e dolore: applicare caldo e prodotti per uso locale, e immobilizzare con una benda elastica.
Nello strappo avviene invece una rottura delle fibre, con versamento di sangue, gonfiore, forte infiammazione e intenso dolore: in questo caso occorre raffreddare la zona e fasciare.
In tutti i casi è necessario il riposo della parte colpita.
LE RISPOSTE DEL VOSTRO FARMACISTA
Contro i dolori muscolo-articolari si possono usare solo farmaci locali?
Quando il dolore è forte, esteso o profondo si può ricorrere a medicinali da assumere per bocca, alcuni dei quali sono di libera vendita. I principi attivi sono vari (tra cui ibuprofene, naprossene, ketoprofene, acido acetilsalicilico), ma l’azione è essenzialmente la stessa, quella tipica dei cosiddetti farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans), che associano un effetto di riduzione del dolore a uno di contrasto dell’infiammazione, preziosa in quasi tutti gli stati dolorosi di muscoli e articolazioni. Pure utilizzato come antidolorifico è il paracetamolo, che però non ha effetto antinfiammatorio.
I farmaci possono essere causa di dolori muscolari?
In alcuni casi sì. Il torcicollo, per esempio, può essere indotto da tranquillanti come aloperidolo, reserpina e clorpromazina o da un antivomito come la metoclopramide. La sospensione o la sostituzione del farmaco costituiscono la soluzione del problema.
Tratto da Alphega Magazine N.02-2012
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