CIRCO ACQUATICO E’ GIALLO SULL’AUTORIZZAZIONE ALL’ATTENDAMENTO. LEAL CHIEDE INTERVENTI URGENTI MA I CONTROLLI NON DECOLLANO

Non accenna a placarsi la polemica scatenatasi da alcuni giorni sul web tra animalisti ed amministrazione Accorinti.

Ad aver scatenato le ire degli animalisti dello Stretto è stata la presenza negli spazi della cittadella fieristica del circo acquatico, già da alcuni giorni attendatosi in città, unitamente all’individuazione dell’ente, Comune o demanio, che ha rilasciato l’autorizzazione per lo svolgimento dell’attività circense con animali.

Un problema sentito che è stato sollevato dalla presidente della Leal (Lega AntiVivisezione) di Messina Agata Pandolfino che già in precedenza aveva invitato l’amministrazione ad adottare provvedimenti finalizzati a impedire l’ingresso dei circhi in città attivando una serrata procedura di controlli burocratico- sanitario – amministrativi.

“Ho sollecitato Renato a mantenere la promessa fatta ad inizio mandato, quella cioè di non consentire a nessun circo di attendarsi in città attraverso l’emanazione di apposita ordinanza  – esordisce la responsabile cittadina della Leal – si poteva intervenire per tempo, considerando che da almeno 20 giorni si sapeva dell’arrivo di questo circo in città, e invece nulla è stato fatto.

Gli esposti che ho presentato al sindaco, al prefetto, al nucleo decoro dei vigili urbani, alla Guardia di finanza, alla Guardia forestale sono stati completamente ignorati.

Eppure –  prosegue la Pandolfino  – di espedienti per disincentivare l’arrivo del circo ce ne sono tanti; esiste un protocollo da attivare in occasioni come queste che ho personalmente e inutilemente illustrato all’ amministrazione”.

Linee guida nazionali, da diverso tempo e con successo  adottate da diversi enti territoriali, che hanno consentito l’allontanamento dei circensi: “Nessuno ha preso in debita considerazione un aspetto igienico sanitario fondamentale – spiega la responsabile Leal –  le acque utilizzate per piscine all’interno delle quali vengono detenuti gli animali contengono sostanze nocive per la salute che vengono tranquillamente riversate nel nostro mare.

Il circo in questione inoltre detiene alcuni esemplari di foca, una presenza che è vietata dalla legge: tutti elementi che consentono di intervenire per allontanare i circensi dalla città disincentivandone l’arrivo di nuovi.

Se queste procedure non saranno attivate nuove carovane si attenderanno in città e voci di corridoio – annuncia l’esponente della lega antivivisezione – paventano un nuovo arrivo già nel mese di dicembre.

Altro elemento, certamente non di secondaria importanza, sono le condizioni vergognose nelle quali gli animali sono costretti a vivere: chiusi all’interno di furgoni sia prima che dopo questi pseudo spettacoli”.

La Leal dunque non ci sta ed attribuisce all’amministrazione Accorinti responsabilità precise anche in merito alla concessione dell’attendamento del circo acquatico: “Il demanio è stato chiaro: è stato il Comune a concedere l’autorizzazione. Non hanno saputo gestire la situazione sin dall’inizio – denuncia la responsabile Leal –  l’amministrazione non ha fatto nulla di quanto è in suo potere per evitare che il circo sosti in città.

Qualcuno mi spieghi che senso ha avuto organizzare a cose fatte una manifestazione di protesta? Evento che non ha inciso minimamente né in termini di allontanamento del circo, che rimarrà in città sino al prossimo 30 settembre, né in termini di controlli, quest’ultimi sbandierati ai quattro venti sui giornali vanificando così l’effetto sorpresa.

Non sono stati in grado neppure di intervenire per sanzionare l’affissione abusiva – denuncia la Pandolfino – mentre manifesti ed altro continuano a comparire alacremente su muri e lampioni della città.  Anche qui, sarebbe bastato questo per rendere difficile la vita dei circensi sull’esperienza di quanto è stato fatto con ottimi risultati dal sindaco di Capo d’Orlando”.

Accuse di immobilismo che l’amministrazione Accorinti respinge: “Il Comune non ha rilasciato alcuna autorizzazione  – ribadiscono da palazzo Zanca – perché nessuna richiesta è mai pervenuta da parte del circo in questione all’interno di nessun dipartimento.

Ciò che sappiamo è che sono entrati in città insieme ad altri tir e si sono attendati all’interno di un’area sulla quale giuridicamente non abbiamo nessun controllo perché appartiene al demanio marittimo.

L’area inoltre è attualmente gestita dalla Sud Immagine, società alla quale il demanio ha concesso la gestione degli spazi fieristici allo scopo di realizzare eventi e spettacoli”.

L’amministrazione, a differenza di quanto il demanio va affermando, non  ha concesso alcuna autorizzazione – sottolinea Giampiero Neri portavoce di Renato Accorinti – non è di certo un caso se i circhi giunti sin’ora in città si sono attendati in area demaniale, cittadella fieristica e osservatorio di via don Blasco, perché sapevano benissimo che non sarebbe stata concessa alcuna autorizzazione. L’amministrazione è contro lo sfruttamento degli animali e già agli inizi del suo mandato aveva cercato di concludere con il circo Togni un accordo attraverso il quale far arrivare in città un circo senza animali;  accordo – spiega Neri – che non siamo riusciti a perfezionare per impegni pregressi da parte della famiglia Togni”.

Le difficoltà dell’amministrazione e i limiti imposti alla sua capacità di intervento, secondo il portavoce del primo cittadino, sono prevalentemente legati ad una normativa nazionale che li riconosce e gli consente di muoversi liberamente per tutto il territorio.

“Il problema sta a monte, la stragrande maggioranza delle attività circensi ricevono un sussidio da parte del ministero dei Beni e delle attività culturali; esiste persino un elenco dei circhi autorizzati a circolare liberamente su tutto il territorio nazionale – spiega il portavoce di Accorinti –  una circostanza che mette in seria difficoltà ogni tentativo di respingimento. Tutte le amministrazioni che hanno provato ad impedire l’accesso di un circo in città, emanando ordinanze ad hoc, hanno visto la propria delibera prima respinta e poi bocciata dal Tar, esemplificativo è stato in tal senso l’esperimento di Alessandria.

L’unico vero strumento a disposizione di un’amministrazione è l’attivazione di controlli inerenti condizioni igienico sanitarie complessive della struttura e modalità con cui sono tenuti gli animali, l’Asp è stata allertata ma i controlli non sono stati ancora attivati. Anche rispetto all’affissione abusiva l’amministrazione si è mossa – annuncia –  e anche su questo punto i vigili urbani sono stati allertati”.

In una nota diramata dal sindaco e dell’assessore al benessere degli animali Daniele Ialacqua si invita Asp provinciale di Messina dipartimento veterinario, azienda foreste demaniali della Regione, comando dei Vigili urbani, dipartimento comunale ambiente e sanità e nucleo guardie zoofile ad attivare i controlli necessari a tutela degli animali presenti all’interno del circo,  secondo quanto previsto dalla normativa Cites e dalle vigenti leggi a tutela degli animali. (@Emma_De_Maria)

 

 

 

 

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