Ancora una stoccata di Nino Germanà a Maurizio Lupi. Il teatro del conflitto restano le Autorità portuali. In riferimento a quanto emerso nel corso della conferenza stampa tenutasi lo scorso giovedì 11 settembre nella sede dell’Authority di Messina e alle intenzioni del ministro sul tema della spending review, il deputato regionale del Nuovo Centrodestra, lo stesso partito di Lupi, afferma che i numeri snocciolati dal presidente Nino De Simone confermano “quanto sempre sostenuto, ossia che certe istituzioni, se governate virtuosamente, possono considerarsi senz’altro un valore aggiunto ed una opportunità per la comunità”.
“Decisamente con meno soddisfazione – dice il parlamentare dell’Ars – apprendo le dichiarazioni di Lupi che, ancora una volta , nell’ambito delle previsioni di possibili tagli di bilancio alla spesa del proprio dicastero , ripropone al primo primo posto l’accorpamento delle Autorità portuali. Accorpamenti che non tengono conto del malcontento che generano giacché non rispondenti alle esigenze della collettività e scollate rispetto alle evidenze emerse dai dati positivi comuni a molte realtà italiane, come quelli comunicati ieri a Messina e riportati dalla stampa nazionale. Non solo le amministrazioni locali sedi di Ap ma anche tutte le categorie di settore si sono dichiarate contrarie a tale impostazione, del resto”.
La riforma dei porti abbraccia un settore così delicato e strategico per lo sviluppo del Paese. Proprio per questo, Germanà ritiene “debba essere affrontata nella sede istituzionale competente, ovvero il Parlamento, anziché essere trattata in modo frettoloso, benché necessario, con un decreto ministeriale”.
“Tanto meno – prosegue – questa può essere influenzata da fattori contingenti determinati dal momento di difficoltà economica che sta attraversando non solo l’Italia ma l’Europa intera, giustificandola invocando l’urgenza di una spending review tutta da dimostrare. Al riguardo, con lo spirito di collaborazione che mi ha sempre contraddistinto, dico al ministro collega di partito che, a fronte dei numeri e dei fatti su richiamati dichiarati dalla Ap di Messina, è essenziale fornisca altrettanti numeri e fatti che comprovino la bontà della sua proposta concernente gli accorpamenti. Gli suggerisco inoltre di valutare compiutamente , con la speranza di pianificare una strategia nazionale di intervento, coinvolgendo non solo le Regioni interessate (nel caso di specie una Regione a statuto speciale), ma anche e sopratutto le comunità locali che fanno parte del territorio di giurisdizione ove si intende intervenire”.
L’esponente del Ncd pensa sia essenziale possedere un quadro chiaro e preciso, avanzando proposte supportate da una esatta valutazione di costi/benefici delle operazioni che si intendono attuare e che riguardano un progetto strategico nazionale fondamentale: “Questo tema non può e non deve essere trattato alla stessa stregua di tanti altri argomenti , su cui bisogna agire per arginare la spesa pubblica nel prossimo Def, data la sua peculiarità. Al contrario , si rischierebbe di stoppare e quindi penalizzare una di quelle poche risorse che, specie in questo momento di crisi, sono da incentivare e sostenere”.