Sono stati completati gli studi ed i sopralluoghi, all’interno del porto di Messina, per l’identificazione di un altro relitto. Dopo il piroscafo Patria e la Regia Torpediniera Groppo, restituita all’ufficialità della storia la vicenda del Regio Dragamine RD55, vittima, come le altre due navi, dei terribili bombardamenti “a saturazione” degli alleati anglo-americani del 1943.
A comunicarlo il Centro Immersioni ECOSFERA che in collaborazione con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, ha svolto le operazioni in mare all’interno del porto di Messina dal 28 agosto al 1 settembre.
Il Centro Immersioni ECOSFERA, proponendosi lo scopo di dare impulso alla ricerca ed alla conoscenza dei relitti d’interesse storico, ha organizzato una campagna di studi e di immersioni sul relitto, noto a pochi e mai ufficialmente identificato, del Regio Dragamine RD55.
A conclusione di questa campagna gli studi ed il materiale fotografico e filmato sono stati consegnati alla Soprintendenza del Mare per essere integrati nell’archivio della Soprintendenza del Mare.
La storia della nave ha inizio tra il 1916 ed il 1929, quando la Regia Marina Italiana fece costruire poco più di cinquanta (55 circa) dragamine della classe RD (Rimorchiatore – Dragamine), progettati per appoggiare e soccorrere unità maggiori danneggiate oppure trovatesi in campi minati.
I dragamine della classe RD erano unità da circa 200/220 tonnellate, costruiti in svariati cantieri navali italiani. A ridosso della II GM radiazioni per vetustà ed inefficienza ridussero il numero a circa trentotto; il che comunque faceva di loro il più numeroso ed omogeneo gruppo di dragamine impiegato dalla Regia Marina.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la Regia Marina utilizzò in prevalenza, per quanto riguarda le unità per la guerra di mine, navi risalenti alla Prima Guerra Mondiale o a periodi immediatamente successivi. Si trattava in particolare di 38(39) dragamine della classe “RD” (Rimorchiatore-Dragamine o Regio Dragamine) costruiti fra il 1916 ed il 1926,e di tredici posamine, di cui due ex tedeschi e tre ex austriaci.
Il rimorchiatore dragamine RD55, insieme al RD25, era in servizio nella base navale della Regia Marina Italiana di Messina. L’RD55 fu affondato all’interno del porto di Messina il 25/05/1943 alle ore 14.30 circa, durante il bombardamento aereo alleato che fece vittima anche la R.N. Groppo.
Infatti partire dal mese di maggio le incursioni si fecero nettamente più intense e costanti rispetto ai mesi precedenti. Si registrarono infatti attacchi nei giorni 1 a cura di 21 B24, 9 con 44 B24, seguiti in notturna dai velivoli inglesi; nei giorni 9, 13, 20, 21, 23 e 25, condotti da 50 B24 della RAF e del’USAAF. A quest’ultimo giorno, 25/05/1943, parteciparono 40 B24 e 89 B17, scaricando sugli obiettivi 253 tonnellate di bombe.[Headquarters of Royal Air Force no4 April- June 1943, pp. 28, 39; Military Intelligence Division – War Department, May 1943, pp. 2, 16, 24, 38, 40, 44, 46; Combat Chronology, op. cit. pp. 40, 42, 44, 45]
L’RD55 fu colpito da una o più bombe d’aereo che per il contraccolpo causato dall’esplosione gli fecero spezzare gli ormeggi di poppa, fu trascinato lontano dalla banchina, dove era ormeggiato, ed affondò in fondali profondi all’interno del porto.
L’RD25, invece, si salvò ma il 16/08/1943 venne abbandonato in porto, forse perché in avaria, in conseguenza all’arrivo degli eserciti alleati a Messina il giorno successivo. Nel 1948 fu ceduto, alla Jugoslavia in riparazione danni di guerra e rinominato ML 304.