Perchè l’assessore Mantineo evita i giornalisti? Il dubbio è lecito, visto l’ultimo episodio che merita di essere ricordato, prima per rispetto di questo nostro brutto mestieraccio, poi perchè ci sembra anch’essa una notizia interessante da proporre ai nostri lettori.
Infatti ieri era stata annunciata a Palazzo Zanca una conferenza stampa, quantomeno opportuna visto che negli ultimi giorni, l’esponente della Giunta Accorinti è stato chiamato a spiegare quanto accaduto ai servizi sociali dopo la decisione del Consiglio comunale di tagliare i 2 milioni inizialmente stanziati dalla Giunta grazie ai proventi stimati dalla riscossione della Tasi.
Con i sindacati in piena agitazione, e alcuni consiglieri comunali che ne hanno chiesto le dimissioni, l’assessore ha comunque deciso di sollevare i giornalisti dall’ingrato compito di fare domande, redigendo una noticina fatta pervenire alle redazioni attraverso l’ufficio stampa istituzionale, nell’ottica di un’autodifesa dal linguaggio politichese che in molti credevano non potesse trovare posto nel cambiamento atteso. Intento quello di spiegare quali considerare “servizi indivisibili” e rispedire al consiglio comunale ogni responsabilità.
Nino Mantineo, dichiara che: “rientrano senza alcun dubbio nei servizi indivisibili quelli che la proposta della Giunta municipale intendeva finanziare; chi li considera servizi a domanda individuale commette certamente un grave errore. La decisione della maggioranza del Consiglio comunale di eliminare due milioni di euro dalla disponibilità dei servizi sociali rischia di creare forti criticità a danno del terzo settore e, quindi, dei cittadini più deboli. L’Amministrazione comunale certamente si farà carico di ricercare ogni soluzione per evitare gli effetti nefasti della decisione del Consiglio che, evidentemente, non ha ben valutato le conseguenze della propria iniziativa. Se ci atteniamo alla definizione legislativa di servizi indivisibili, riteniamo che debbano rientrare in tale categoria, per esempio, tutti i servizi agli immigrati ed ai richiedenti asilo in quanto entrano in gioco anche altre variabili come quelle relative all’ordine pubblico ed all’osservanza di trattati e convenzioni internazionali.
I servizi che riguardano la prima accoglienza, la prevenzione, l’assistenza in situazioni di disadattamento e il reinserimento sociale sono destinati alla collettività e non a singoli individui. Pertanto – continua l’assessore Mantineo – la ricerca di finanziamenti che possano garantire alla città un sistema di servizi sociali ad ampio raggio, che risponda in maniera mirata ai bisogni dei cittadini, diventa sempre più determinante e necessaria se vogliamo che Messina esca dal baratro in cui sta sprofondando. Nel ribadire che mai la commissione consiliare ha inteso convocarmi per affrontare la questione – conclude Nino Mantineo – ritengo assolutamente fuori luogo la richiesta di dimissioni, che respingo al mittente.”
Ai giornalisti il beneficio del dubbio. Perchè non accettare qualche domanda sulla metodica devastazione dei servizi sociali nell’immediato futuro? C’è una Messina dolente e povera, quella a cui ancora qualche romantico vuol dare voce, quella che resta al margine delle carte bollate, quella vittima di un sistema che anche oggi fa figli e figliastri o paga il pressapochismo politico sulla propria pelle.
L’assessore ha la coscienza a posto e non si dimette. In attesa di poter fare giusto qualche domanda, ad esempio su chi è la responsabilità di non aver proceduto alla predisposizione dei bandi che avrebbero consentito di finanziare alcuni servizi, o un commento sulle recenti dichiarazioni di Clelia Marano, “abbandonata” sul fronte delle emergenze che seguono gli sbarchi quando ci sono minori non accompagnati, piuttosto che sulla sparizione del garante per l’infanzia (che pure era stato faticosamente nominato) ci limitiamo a segnalare alcuni sprechi.
Quella in foto è una struttura nei pressi dello svincolo di San Filippo, costruita dallo Iacp e passata al Comune per creare un centro sociale da affidare ad una cooperativa. Dell’abbandono di questi locali mai inaugurati avevamo già segnalato durante l’amministrazione Buzzanca. Certo il cambiamento c’è stato, nel frattempo hanno prelevato la centralina elettrica. (@pal.ma)