Aveva suscitato non poche polemiche fra gli studenti la scelta presa dal Senato Accademico dell’Università degli Studi di Messina quasi un mese fa (7 agosto): con una delibera, infatti, l’Ateneo annunciava che non sarebbe stato più possibile, per chi intendeva laurearsi a marzo 2015 (sessione di laurea di recupero di quella autunnale dell’anno precedente), sostenere esami di profitto oltre il 31 dicembre 2014. La decisione era stata presa a causa di una problematica che causava all’Ateneo la perdita di risorse finanziarie, poiché il Ministero nei calcoli inerenti l’attribuzione del FFO, non conteggia i crediti acquisiti a gennaio e febbraio da quegli studenti che conseguono poi il titolo di laurea a marzo.
Subito dopo la pubblicazione della delibera, l’associazione studentesca Atreju aveva comunicato la sua indignazione con una nota, nella quale chiedeva anche il supporto delle altre associazioni nella sua battaglia per abolire una norma che penalizzava gli studenti, i quali non erano stati avvisati in tempo, causando per molti l’impossibilità di laurearsi in corso, pagando un ulteriore anno di tasse universitarie, visto che fino all’anno accademico precedente era possibile effettuare esami di profitto entro 15 giorni dalla data di laurea di marzo. Proprio per questo molti studenti avevano organizzato il piano di studi, per laurearsi a marzo non andando fuori corso, programmando esami anche per gli appelli di genniaio e febbraio (e marzo, per i dipartimenti che li prevedono).
Questa mattina, dunque, il Rettore Pietro Navarra ha ricevuto presso il Rettorato una delegazione di studenti appartenenti alle associazioni universitarie che hanno sollevato le problematiche palesate dagli studenti in merito alle iscrizioni con riserva, composta da Debora Buda e Ciccio Torre (Atreju), Noemi Romano (Gea), Giuseppe Sorrenti (Atled), Massimo Parisi (UnIdea), Domenico Mazza (Art.21) e Ciro Iraci (Morgana). Gli studenti hanno presentato una lettera, firmata anche ad altri studenti, dove si chiedeva il differimento della norma che fissava il termine per dare gli esami per gli iscritti con riserva nel 31 dicembre al fine di risultare in corso. Ma non è stato necessario leggere la lettera, perché Navarra ha ascoltato, in un’ora e mezzo di tavolo tecnico, le motivazioni degli studenti e, considerando che nonostante il principio fosse corretto, il preavviso fosse eccessivamente scarso per programmare la propria carriera, “ha garantito la rimozione degli effetti pregiudizievoli che avrebbero subito i laureandi di marzo”.
Dunque, solo ed esclusivamente per l’anno accademico 2014/2015, i laureandi di marzo potranno avranno gli stessi diritti dei colleghi degli anni passati: gli esami di profitto potranno essere svolti fino a 15 giorni prima della data di laurea e sarà possibile, dunque, ottenere i punti bonus per la laurea in corso, senza aggravio di tassazione. Non è però ancora escluso che, qualora i laureandi dovessero svolgere esami dopo il termine ultimo del 31 dicembre, questi debbano pagare la tasse regionale per il diritto allo studio, pari a 120 euro. Non dovrebbero pagare, comunque, la tassa d’iscrizione ed il rispettivo conguaglio. Dall’anno accademico 2015/2016, però, entrerà in vigore a pieno titolo la delibera del 7 agosto e quindi, gli studenti che vorranno conseguire la laurea nel marzo 2016, dovranno organizzarsi in tempo, svolgendo tutti gli esami entro il dicembre 2015.
La delegazione si ritiene soddisfatta e già sui social network le associazioni stanno esprimendo la propria gioia per la vicinanza ai problemi degli studenti dimostrata dal Rettore Navarra, il quale è andato incontro alle loro esigenze. @SimoneIntelisano