SBLOCCA ITALIA, 10 MILIARDI PER OPERE PUBBLICHE: NEL 2015 LAVORI FERROVIA MESSINA – PALERMO

“Nei prossimi 12 mesi, 10 miliardi di euro saranno destinati a sbloccare le opere”. Lo ha annunciato ieri Matteo Renzi, al termine della seduta del Consiglio dei ministri che ha siglato il decreto Sblocca Italia, con riferimento alle tratte ferroviarie Napoli-Bari e Palermo-Messina, i cui interventi partiranno nel 2015.

Una politica anti austerity quella annunciata dal premier: “Ho letto commenti secondo cui gli gli 80 euro non sono serviti a niente”, afferma in conferenza stampa, convinto in ogni caso che “i posti di lavoro non si creano per decreto”. “Voglio dire – aggiunge – che c’è un disegno ideale, ideologico, culturale dietro gli 80 euro. C’è una parte del mondo economico che dice che dovremmo ridurre il salario dei lavoratori. Lo dicono autorevoli economisti. Ecco che nasce il modello della Spagna, poi domani è il Vietnam, poi è l’India. Ma non è riducendo il salario del lavoratore che l’Italia uscirà dalla crisi”.

Proprio dal tentativo di sbloccare l’economia, visto l’ormai conclamato stato di deflazione in cui è tornato il Paese a distanza di mezzo secolo, nasce il “disegno di legge delega per il codice degli appalti” per avere “le stesse regole in Italia come nel resto dell’Europa”. Il principio seguito sarà che “ciò che è consentito dalla Ue è ciò che è consentito in Italia”.

Il consiglio dei ministri, in quest’ottica, ha dato il via libera pure alla riforma dei Beni culturali. Nello Sblocca Italia ci sono ancora coperture per il rifinanziamento di 720 milioni degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2014. Sono 320 milioni in più rispetto all’ammontare previsto nella legge di stabilità 2014, come conferma una nota del ministero del Lavoro.

Il ministro Maurizio Lupi riferisce di importanti novità per le ristrutturazioni edilizie. Non sarà più necessaria un’autorizzazione edilizia ma con una semplice comunicazione al Comune: “Immediatamente il cittadino ha il diritto di fare tutti i lavori che vuole in casa propria”.

Fondamentale il decreto sulla giustizia civile – Messina è maglia nera in Europa per quanto attiene alla durata dei processi – per ridurre l’arretrato: “Alla fine dei mille giorni – annuncia Renzi – avremo tempi certi, meno di un anno per il processo civile e il dimezzamento dell’arretrato”. Misure anche sulle intercettazioni, che entrano in una delega, ma che non saranno “un bavaglio all’informazione” né un indebolimento dell’azione dei pm, ha assicurato il guardasigilli Andrea Orlando. Ancora, l’introduzione del reato di autoriciclaggio e una riedizione del falso in bilancio, più duro per le quotate, più morbido per le piccole imprese; una diversa articolazione dei termini di prescrizione, che però non soddisfa l’Anm; una nuova definizione della responsabilità civile dei magistrati, perché “chi sbaglia, paga”, rimarca Renzi.

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it