“La questione dell’autorità portuale va risolta in tempi brevi e senza tergiversare”. Il deputato regionale del Nuovo centrodestra, Nino Germanà, che già qualche giorno addietro aveva espresso la propria posizione in merito, commenta così la decisione del Governo di annettere Messina a Gioia Tauro nell’ottica di un’Authority dello Stretto.
“Come avevo già dichiarato, ho chiesto ragguagli al ministro Angelino Alfano, leader del partito di cui faccio parte e siciliano consapevole della condizione in cui verte il nostro territorio; da lui ho ricevuto rassicurazioni e sono certo che si farà mediatore per giungere ad una soluzione alternativa a quelle sin qui paventate, che non leda ma anzi valorizzi la nostra realtà. Del resto applaudire una opzione come quella che è stata sostenuta e che vede un’unica realtà che ci leghi a Gioia Tauro non ha senso: si tratta di scegliere una sorta di male minore tra l’accorpamento a quell’Authority catanese o a quella della provincia calabrese. Noi dobbiamo pensare a difendere la sovranità di casa nostra, a pretendere si manteniamo la leadership in questo contesto che vede un ente produttivo a capo di un porto che vanta intrascurabili primati al livello nazionale”.
Sì alla riforma portuale dunque; sì all’Authority dello Stretto ma “rendendo Messina protagonista e non subordinata a nessuno specie ad una realtà portuale come quella di Gioia Tauro che non vanta attività floride bensì in calo: diminuzione della produttività dello scalo con conseguenti esuberi del personale, per non parlare della grave situazione del tessuto economico che ruota attorno al porto calabrese, notoriamente permeato da interessi riconducibili alla criminalità organizzata. E riteniamo davvero che tutto questo sia il modo migliore per offrire nuove opportunità a Messina e provincia?”.
“Sbattiamo i pugni – conclude il deputato regionale del Ncd – perché sia rispettata la dignità del nostro territorio piuttosto che incensare opzioni atte ad affossarla definitivamente”.