Sono giunti questo pomeriggio, intorno alle 15:30, sbarcando dalla nave “Borsini” della Marina Militare, 275 migranti di varie nazionalità, soccorsi nella acque del Canale di Sicilia nell’ ambito dell’operazione “Mare Nostrum”.
Di questi, 172 erano stati a loro volta salvati dal mare e dalle intemperie dalla nave “Sirio”, appartenente sempre alla flotta della Marina, intervenuta in soccorso di due gommoni andati in difficoltà poco più al largo delle coste libiche.
Una sbarco tutto sommato tranquillo quello che si è svolto sul molo Colapesce, rispetto a quello dello scorso 20 luglio quando furono ben 561 i profughi arrivati in città, tanto che per loro si aprirono anche le porte della Chiesa di San Francesco dell’Immacolata sul viale Boccetta.
“Nella giornata di ieri, abbiamo svolto tre diversi interventi in mare – dichiara il Capitano di Fregata Cirillo – su tre imbarcazioni in difficoltà, salvando, solo noi, più di 250 migranti. Le operazioni sono sempre tutte complesse e difficili, ma quando riusciamo a salvare delle vite umane, strappandole al mare veniamo ripagati da tutto, sono emozioni che ci spronano anche a fare meglio, sempre e comunque. Oggi siamo soddisfatti di aver condotto qui a Messina sani e salvi i migranti soccorsi da noi e dalla Sirio”
Nello specifico sono infatti 219 gli uomini, 43 le donne e 13 i minori, prontamente assistiti dai volontari della “consulta del volontariato della protezione civile” e da una macchina organizzativa che ormai, dopo le esperienze passate, risulta rodata e pronta per supportare questo tipo di emergenze.
Già pronti anche i punti d’accoglienza con la caserma “Gasparro” a Bisconte allestita per accoglierne la maggior parte, 200 per la precisione, mentre ulteriori 40 profughi saranno dirottati in una struttura sita a Fondachelli Fantina, il resto al Palanebiolo.
A distanza di un mese l’ennesimo sbarco, l’ennesimo salvataggio da parte della Marina Militare, l’ennesima accoglienza da parte di una città che svolge la sua parte, nonostante le innumerevoli problematiche interne che, però, anche questa volta vengono messe in soffitta per accogliere chi non aveva più speranza, chi ha preferito il buio della notte in alto mare ad un futuro nella propria terra di origine ormai troppo ferma per cambiare.
Francesco Algeri (@fralgeri)
Galleria fotografica a cura di Lillo Lo Cascio