Il presidente del Consorzio Autostrade Siciliane proprio non ci sta. Come già accaduto in occasione degli scioperi indetti dalla Cub Trasporti il 23 e 30 luglio scorsi, anche in vista di quelli in programma oggi, domani e dopodomani (17, 18 e 19 agosto) Rosario Faraci intende mettersi di traverso, anticipando che “provvederà ad affidare mansioni svolte dai lavoratori in sciopero ad altri dipendenti nel rispetto di legge”, e che “eventuali comportamenti contrastanti con i limiti alle modalità di esercizio del diritto di sciopero saranno sanzionati”. Lo fa in una nota rivolta allo stesso sindacato, al prefetto di Messina, al dirigente per la Vigilanza delle concessionarie autostradali del ministero per le Infrastrutture e dei Trasporti, alla Commissione di garanzia sull’attuazione legge sullo sciopero nei servizi essenziali.
La lettera è stata inoltrata per conoscenza pure a Rosario Crocetta, all’assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, alle Questure e agli Ispettorati del lavoro di Messina, Palermo e Catania. “Il Consorzio tiene a ribadire – si legge in un comunicato stampa del presidente del Cas – che il manifestato intento dello sciopero è la richiesta che l’ente adotti il Contratto collettivo nazionale di lavoro delle autostrade private. In realtà al Cas, ente pubblico non economico, si applica per legge il Ccrl (Contratto collettivo regionale del lavoro, ndr). Da ultimo un tavolo tecnico appositamente istituito a livello regionale ha verificato le tabelle di riclassificazione del personale che l’ente applicherà quanto prima”. Il legittimo diritto di sciopero dei lavoratori – prosegue Faraci – “non può perseguire e comportare azioni contro legge come appaiono le richieste della Cub Trasporti né rientra nella disponibilità del consiglio direttivo del Consorzio modificare una legge che dispone l’applicazione del Ccrl. E’ di tutto evidenza, quindi, che lo sciopero dichiarato è strumentale ed illegittimo perché le richieste non potranno essere soddisfatte, certamente dannoso per l’ente, inopportuno e fastidioso per gli utenti. In questo ultimo anno – conclude – è già stato compiuto il percorso relativo alla riclassificazione del personale del Cas al testo contrattuale regionale con il costante intervento dei sindacati della funzione pubblica e, pertanto, non risponde a vero quanto sostenuto dalla Cub di una assenza di dialogo con le organizzazioni sindacali. Sul punto, si coglie l’occasione per sottolineare che la magistratura del lavoro in più giudizi di comportamento antisindacale dell’Ente ha escluso la legittimazione delle sigle sindacali del Ccnl privatistico”.
Prima di riportare per intero la nota rivolta dal Cas alle autorità di cui sopra, val la pena di ricordare, per correttezza e completezza di informazione, che a seguito dell’analoga presa di posizione di Faraci contro gli scioperi del 23 e 30 luglio scorsi la Commissione di garanzia sull’attuazione legge sullo sciopero nei servizi essenziali ha legittimato in pieno la condotta della Cub Trasporti.
Ecco la lettera del Cas firmata Rosario Faraci:
Nel prendere atto della indizione di sciopero da parte della sigla sindacale in oggetto val la pena evidenziare che l’obiettivo dichiarato dello sciopero è “l’immediata emanazione dell’atto di delibera del C.d.A. del CAS circa la risoluta affermazione dell’applicazione del CCNL quale unico rapporto contrattuale”. Posto che l’inapplicabilità di detto contratto al C.A.S. è stata sancita, all’inizio con rilievo d’ufficio della nullità, dalla magistratura del lavoro dei Tribunali di Termini Imerese, Patti e Messina e che sono state emanate oltre 60 ( diconsi sessanta) sentenze in tal senso. Posto ancora che la magistratura del lavoro in ben tre giudizi avente oggetto comportamento antisindacale ha escluso la legittimazione delle sigle sindacali del CCNL Autostrade private con esclusiva legittimazione delle sigle sindacale della funzione pubblica regionale dovendosi applicare al C.A.S., in forza degli art. 13 e 24 della l.r. 10/2000, il contratto dei dipendenti pubblici regionali. Ritenuto che il percorso relativo alla riclassificazione del personale è stato compiuto con il costante intervento delle OO. SS. della funzione pubblica con ciò escludendosi la fondatezza dell’accusa rivolta al C.A.S. di non trattare con i sindacati (si è trattato con le sigle legittimate: quelle della funzione pubblica). E’ di tutta evidenza che, a voler concedere che non si tratti di uno sciopero della sigla per la sigla, le richieste delle O.S. C.U.B. siccome rivolte all’amministrazione del C.A.S. non potranno essere soddisfatte. Quando si è riconosciuto il diritto di sciopero non si riteneva certo che attraverso questo strumento si potessero esigere comportamenti contro legge come allo stato appaiono quelli richiesti. Non rientra nella disponibilità del Consiglio di Amministrazione del C.A.S., modificare il disposto legislativo disponendo l’applicazione di un contratto collettivo diverso da quello previsto dalla legge. L’iniziativa, illegittima per quanto sopra sinteticamente espresso, è esclusivamente dannosa per l’Ente e per la cittadinanza. Fatta salva ogni opportuna iniziativa, e senza recesso dalle superiori argomentazioni, in base al bilanciamento del diritto di iniziativa economica dell’imprenditore e del diritto di sciopero dei lavoratori ( ), entrambi costituzionalmente garantiti, il Consorzio provvederà ad affidare mansioni svolte dai lavoratori in sciopero ad altri dipendenti nel rispetto di legge. Eventuali comportamenti contrastanti con i limiti alle modalità di esercizio del diritto di sciopero saranno sanzionati.