“L’Ospedale Piemonte non chiuderà. Questa è una certezza. Il presidio al centro città è una garanzia di vita. Ma occorre portare i numeri di questa garanzia di vita o, eventualmente, alternative e tesi valide”. Così’ assicura il Sindaco Renato Accorinti fino ad oggi pomeriggio, a conclusione del Consiglio comunale aperto a cui sono stati invitati anche i direttori generale e sanitario dell’Azienda Ospedali Riuniti Papardo-Piemonte, Michele Vullo (nella foto al centro con Guglielmo Catalioto a sinistra e Orlando a destra) e Paolina Reitano e la deputazione nazionale e regionale.
Non si può negare che dalla parte della dirigenza ospedaliera si percepisce una forte denuncia per le condizioni del presidio di viale Europa, delineata già in Commissione Sanità a palazzo Zanca, avvalorata da una lettera scritta dal primario di Ostetricia e Ginecologia del Piemonte, Raffone e da una nota della direttrice di Presidio, Francesca Parrinello.
“Il rischio per la mamma e il bambino c’è allo stato dell’arte sia al Papardo che al Piemonte – osserva il manager –. Devo unificare le Unità Materno-Infantili dei due plessi per consentire le regolari ferie al personale medico e paramedico. Delibererò giovedì prossimo per attuare il trasferimento dal punto nord al centro. In questo momento, non c’è spazio per recriminare. Chi vorrà ricorrere all’autorità giudiziaria potrà farlo, solo dopo aver riscontrato un reato. Io sto provvedendo a fornire il dovuto riposo ai dipendenti, tanto sollecitato dai sindacati e sto spiegando che le direttive ministeriali dispongono la soppressione dei doppioni sanitari e la permanenza dei Punti nascita con 1000 parti l’anno. Il Papardo risulterebbe già fuori (con i suoi 500 scarsi). L’offerta sanitaria deve essere unica, non frammentaria. Questo tipo di mentalità ha causato la formazione di 20 Servizi Sanitari diversi, uno per regione. Il numero di prestazioni crea l’eccellenza e non la collocazione geografica”.(@MARCELLA RUGGERI)
