L’ordinanza anti tir resta in piedi dopo il vertice romano di ieri sera che ha visto la partecipazione del Sindaco Renato Accorinti e le autorità dello stretto di Messina il presidente e il direttore generale dell’Authority, Nino De Simone e Francesco Di Sarcina, il comandante della Capitaneria di Porto Antonino Samiani, insieme anche all’armatore Vincenzo Franza. Il primo cittadino si è dimostrato un fiume in piena ieri davanti ai delegati del Ministro dei Trasporti, Lupi ricevendo persino il plauso per questa sua verve da parte del Sottosegretario ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro. Questi ha fatto le veci del “titolare” assente. L’ok del Ministero sul provvedimento tanto polemizzato ha regalato nuova linfa vitale al Sindaco e a tutta la sua squadra ma è servito a suggerire agli attori in causa l’apertura di un nuovo dialogo, magari dal prossimo lunedì.
Una mediazione che ha convinto il capo di palazzo Zanca che, stamattina, è tornato sul Cavalcavia e che ha sottolineato come sia ben disposto a riprendere le trattative. Nello specifico, l’ordinanza potrà soltanto essere rimodulata in termini di orario, per consentire delle deroghe alle merci deperibili. Le consegne locali potranno essere effettuate anche di mattina o di pomeriggio insomma nell’orario proibito tra le 7 e le 21 ma con vari escamotage che non dimenticano il diritto alla salute.
“Nessuno vuole cancellare la Cartour – ha dichiarato alla fine della lunga mattinata di blocco -. Anzi, vorrei che ce ne fossero di più ma che rispettassero le fasce stabilite dall’ordinanza, ricavata dal carattere d’urgenza della nostra richiesta: liberare il territorio dai tir. Franza può vincere con noi. La nostra lotta non intende penalizzare né le società di navigazione né i lavoratori dei mezzi pesanti che non c’entrano nulla. Vorremmo trovare una soluzione che metta d’accordo il profitto delle Compagnie e le garanzie occupazionali sia dei camionisti sia dei marittimi. Il loro benessere economico è anche il nostro. Non potrei pensare il contrario. La Cartour deve sopravvivere a questo attrito e può anche moltiplicarsi. Deve proseguire le sue attività per cui l’armatore ha sempre avuto fiuto e deve giocarsele sul filone degli orari notturni. Oppure con l’arrivo entro le 6 per poter gestire comunque lo scarico della merce con mezzi più leggeri, attraverso l’utilizzo delle motrici”.
L’alternativa doc è l’attivazione del porto sulla riviera sud che appare sempre più vicina, secondo le informazioni di Accorinti. Qualche sindacato e qualche addetto ai lavori ha avanzato invece un paio di dubbi sulla tempistica (visti i trascorsi e i continui rinvii e soprattutto sulla riuscita e sul mantenimento della struttura.
“Stiamo puntando a Tremestieri – commenta il Sindaco esaltato -, stiamo puntando a non essere più schiavi di un solo porto o al massimo di due (Molo Norimberga e Rada San Francesco). Faremo in modo di completare i lavori della seconda invasatura entro la prossima settimana. Gli operai stanno togliendo 7mila metri cubi di sabbia al giorno dai fondali. Comune, Autorità Portuale e Capitaneria, uniti, stanno a stretto contatto perché il traffico marittimo sia presto dirottato a sud della città. Io decantavo quello che affermo adesso anche 10 anni fa. Per me deve subentrare l’interesse di tutta l’Italia per Messina che è la porta della Sicilia. Occorre cambiare mentalità ragionando sulla continuità territoriale tra il nostro territorio e Reggio Calabria e pagando di meno per il pedaggio tra una sponda e l’altra. E approdati qui, finalmente, si potrebbe accedere ad una vera Autostrada del mare. Una lunga e scorrevole via Don Blasco che segua parallelamente, al di sotto, la via La Farina e che colleghi fino a Tremestieri, senza disturbare la percorrenza degli abitanti o di chiunque abbia la voglia di attraversare il nostro centro in condizioni di civiltà”.
Intanto a Roma si è discusso anche del futuro della nuova Via Don Blasco
Accorinti reputa più che positivo l’esito dell’incontro capitolino dove si è chiarito che l’ordinanza antitir rimarrà in vigore e non sarà intaccata dai ricorsi. Il vice del ministro ha proposto di conciliare gli animi vista la battaglia importante che il reggente dell’Amministrazione porta avanti per la città e di cercare, d’ora in poi, un confronto con traghettatori e autotrasportatori.
“Franza potrebbe non sentirsi amato in questo momento dalla collettività – ha concluso il Sindaco – ma il fatto di aver accolto il consiglio o esortazione della rappresentanza ministeriale di incontrarci in un altro tavolo istituzionale mi trasmette un desiderio di cambiamento di rotta che può essere utile e apprezzato proprio dai cittadini”. (@MARCELLA RUGGERI)