Tenutasi stamane presso il Teatro Vittorio Emanuele la conferenza di presentazione della VI edizione della rievocazione storica Lo Spettacolare Sbarco di Don Giovanni d’Austria a Messina. A prendere la parola il Presidente dell’Ente Teatro, Maurizio Puglisi, che ha ospitato l’incontro e messo a disposizione i locali per la mostra Messina nel Mediterraneo tra il XVI e il XVII secolo. Sulle rotte dei mercanti e delle galee armate, anch’essa inaugurata questa mattina con il tradizionale taglio del nastro da parte della Direttrice dell’Archivio di Stato, la dottoressa Eleonora Della Valle.
Ad intervenire, il presidente dell’Associazione Aurora Fortunato Manti, responsabile organizzativo, il dottore Enzo Caruso, responsabile culturale e coordinatore dell’evento e l’Architetto Nino Principato che cura la sceneggiatura del corteo e che, in qualità di storico, terrà una relazione su Il piano di San Giovanni e la machina festiva della galea.
A sei anni dalla sua prima edizione, l’evento si può considerare entrato a pieno titolo a far parte del calendario di eventi dell’agosto messinese. La sua presenza all’interno del corpus delle manifestazioni estive, certamente avvalorata dall’appoggio e dalla partecipazione di istituzioni, enti pubblici e privati nazionali ed internazionali, è stata ulteriormente consacrata dall’inaspettata presenza del Comitato Vara in conferenza, a nome del quale si è espresso l’Assessore alla Cultura Tonino Perna.
La rievocazione punta l’attenzione su un momento storico che, tra il luglio e l’agosto 1571, fece del nostro porto lo spettacolare setting dell’Armata Cristiana costituita da 210 galee sottili, 6 galeazze, 25 navi grosse, 3 galeotte e 50 imbarcazioni fra brigantini e fregate. Circa 80.000 uomini tra soldati, marinai e rematori si radunarono qui, sotto il comando di Don Giovanni D’Austria. La flotta è oggi ricostruita con le imbarcazioni che sono espressione moderna del nostro stretto.
A solcare il mare durante la competizione che domenica 10 agosto vedrà le contrade marinare di Pace e Paradiso contendersi il palio, saranno più di 70 imbarcazioni al seguito dei due equipaggi gareggianti. Lo spettacolare corteo navale sarà affiancato da quello terrestre che partirà da Piazza Duomo.
“Indipendentemente dal valore storico, sono eventi di portata spettacolare, belli da vedere”. Lo ha sottolineato il Presidente dell’Ente Teatro che ha inoltre dichiarato “da oggi il teatro si riapre ufficialmente alla città con questa iniziativa, per non chiudere più”.
La manifestazione è stata segnalata dall’Archivio di Stato di Messina al Segretariato Generale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali tra gli eventi culturali degni di importanza che si terranno nel Semestre Italiano di Presidenza del Consiglio dell’Unione Europa. Non è solo l’Associazione Aurora nella veste di promotrice, né gli enti partecipanti e patrocinanti a beneficiarne, ma la stessa città di Messina che fa da palcoscenico ad una iniziativa di carattere positivo e scenico.
A seguito della conferenza, inaugurata la mostra Messina nel Mediterraneo tra il XVI e il XVII secolo. Sulle rotte dei mercanti e delle galee armate che sarà fruibile dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.00, sino al 20 agosto. Nello stesso progetto rientrerà la mostra Geografia, navigazione astronomica, sapere medico nel Mediterraneo di don Giovanni d’Austria, che verrà inaugurata presso la Biblioteca Regionale di Messina lunedì 4 agosto e che resterà aperta sino al 29 agosto, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00, e il mercoledì anche dalle 15.30 alle 17.30.
Una nota di amarezza sul destino delle feluche, due delle quali saranno presenti nel corteo navale. Utilizzate nella caccia al pescespada, questi gioielli rischiano l’estinzione, causa l’impossibilità di sostenerne i costi di gestione. Con lo slogan Salviamo le feluche, l’Associazione Aurora ha sposato l’esigenza di salvare le imbarcazioni dalla demolizione che significherebbe perdere un patrimonio tipico dell’area dello stretto. Le feluche potrebbero trovare proficuo impiego in ambito turistico, ma la scarsa sensibilità degli enti turistici verso questo tema e la mancanza di un’organizzazione che veicoli questo tipo di turismo rendono l’idea attualmente sterile. (L.M.)