Il progetto esecutivo della via Don Blasco non può andare avanti senza le opportune modifiche dettate da leggi nazionali. Si tratta di aggiornamenti che esulano dalla presenza o meno dei finanziamenti. Comunque, i fondi risultano già stanziati da tempo dalla Regione Siciliana ed ammontano a 27 milioni di euro. Restano custoditi in cassa fin quando non cadranno in prescrizione.
Intanto, proprio in queste ore in cui il Sindaco Renato Accorinti e le massime autorità dello Stretto di Messina (per l’Authority, Nino De Simone e Francesco Di Sarcina, per la Capitaneria Antonino Samiani) stanno incontrando il Ministro Maurizio Lupi, l’assessore all’Urbanistica, Sergio De Cola conferma che “il progetto relativo alla via Don Blasco dovrà essere sottoposto ad una validazione che si svolge attraverso una specifica gara”. I tempi di questa gara non saranno certamente rapidissimi e pare che la Regione ci stia marciando sopra per distribuire nei conti del 2015 le cifre disponibili nel capitolo Infrastrutture. Il rischio è sempre quello di farsi soffiare praticamente da sotto il naso somme indispensabili e destinate alla Sicilia per il rifacimento del trasporto locale.
“Io e il sindaco ci siamo baciati nel corridoio del Ministero dei trasporti” – riferisce scherzosamente il presidente dell’Aias, Giuseppe Richichi che questo pomeriggio, a Roma, ha dialogato insieme ad un esponente dell’assessorato regionale alle Infrastrutture con i dirigenti del Ministero parallelo.
Per il Governo centrale erano presenti il Sottosegretario ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, il consigliere del ministro Lupi, Rocco Girlanda e il Direttore generale per il Trasporto stradale e l’Intermodalità, Enrico Finocchi. L’assessore regionale Domenico Torrisi ha mandato in sua vece il Direttore responsabile dei progetti, Rizzo. Per le associazioni di categoria: Aias, Aitras, Fai, Confartigianato, Lega Cooperaitve, Assotrasports, Confedra e Trasporto Unito.
Al centro del dibattito per le questioni messinesi ci sono stati il transito nella città di Messina e i costi elevati per l’attraversamento dello Stretto. Per l’esattezza, la prosecuzione della Via Don Blasco attraverso via Maregrosso consentirebbe ai tir di tagliare il traffico veicolare senza ostruire le arterie nevralgiche, al momento vietate dall’ordinanza e senza arrecare più danno alla salute dei cittadini. Il Ministero ha sollecitato l’utilizzo dei fondi previsti ovvero 27 milioni di euro che rappresentano solo una frazione dei 311 milioni di euro per la riqualificazione del trasporto siciliano, dal 2000 al 2014. Ma, fino a questo pomeriggio, si è discusso anche di completamento dei pagamenti dell’ecobonus 2010 e delle consegne inerenti alla filiera agro-alimentare.
“Vogliamo che questa situazione del blocco tir da parte dell’Amministrazione municipale – incalza Richichi – sia appianata attraverso la mediazione dell’assessorato alle Infrastrutture. I funzionari romani hanno proposto una scossa per gli interventi urgenti come la via Don Blasco ma anche gli svincoli autostradali. I progetti finanziati servono per portare avanti le opere già iniziate o avviare quelli annunciati in pompa magna. Il protocollo fra Ministero e Regione rivela che uno di questi è via Don Blasco. Noi oggi ci siamo impegnati a presentare altri progetti in tempi brevi che verranno esaminati progressivamente dai Tavoli Tecnici come quello odierno e che avranno una cadenza mensile. Speriamo che qualcuno si premuri e non si dimentichi più di utilizzare le somme già stanziate. Aspettiamo con ansia la fine dell’incontro tra Accorinti e il Ministero. Comunque, entro stasera, sapremo quale sarà la sorte dell’ordinanza”.(@MARCELLA RUGGERI)