MINACCIA PRIMA IL FIGLIO E POI I CARABINIERI CON UN FUCILE DA CACCIA, ARRESTATO PENSIONATO

Arrestato, a 70 anni, per avere minacciato con fucile da caccia, a seguito di una lite, prima il figlio e poi i carabinieri intervenuti per neutralizzarlo. E’ successo a Sinagra, in contrada Comisari, la notte tra ieri e oggi. A seguito di richiesta di aiuto al 112, sono intervenuti i militari della Stazione di Sinagra, coadiuvati dai colleghi della Stazione di Ucria. A finire in manette per minacce aggravate dall’uso delle armi, porto abusivo d’armi e resistenza a pubblico ufficiale è Filippo Mosè, pensionato, già noto alle forze dell’ordine.

L’uomo, durante una violenta lite con il figlio per futili motivi, lo ha minacciato di morte, puntandogli contro un fucile da caccia carico, calibro 12, regolarmente denunciato per il quale però non ha alcun titolo per il porto.
All’arrivo della pattuglia dei carabinieri, il pensionato si è barricato in casa, minacciando di utilizzare l’arma, oltre che contro il figlio, anche nei confronti dei militari. Ha avuto inizio, pertanto, una lunga e delicata opera di persuasione, protrattasi per circa un’ora, a conclusione della quale i militari sono riusciti a calmare l’uomo e a convincerlo a desistere dai suoi propositi, consegnando il fucile.

Nel corso della successiva perquisizione nell’abitazione del Mosè, sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro, oltre al fucile utilizzato durante l’acceso diverbio, altri 5 fucili da caccia, tutti regolarmente denunciati.
Il 70enne, nell’immediatezza è stato arrestato e, a seguito degli accertamenti di rito, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Patti, Alessandro Lia, è stato collocato agli arresti domiciliari nella propria abitazione a Sinagra in attesa di rito direttissimo che si terrà nella giornata di domani.

 

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