La Giunta per le Autorizzazioni è chiamata ad esprimersi sull’uso delle intercettazioni telefoniche rispondendo formalmente ala difesa del deputato Pd che in un documento consegnato ai colleghi parlamentari si dice perseguitato dalla magistratura. Ieri la giunta presieduta da Ignazio La Russa ha ripreso l’esame, programmando di giungere al voto entro fine mese, cioè prima della pausa estiva.
Approvata all’unanimità la proposta del deputato Franco Vazio (del Partito Democratico), che ha chiesto le informative di polizia giudiziaria risalenti a prima che Genovese fosse indagato per lo scandalo dei corsi di formazione. “La Camera – ha dichiarato Vazio nel corso della seduta di Giunta – è chiamata a deliberare su una domanda dell’autorità giudiziaria fondata sul giudizio secondo cui le comunicazioni del deputato Genovese sono state captate in modo «casuale e fortuito». Ove così non fosse, ne discenderebbe una elusione del dettato costituzionale che trova attuazione nell’articolo 6 della legge n. 140 del 2003.
Ai fini delle valutazioni di quest’organo assume quindi rilevanza decisiva la circostanza che il deputato Genovese sia stato iscritto nel registro degli indagati alcuni mesi dopo l’inizio dell’attività di intercettazione disposta nei confronti di un soggetto terzo, ovvero il 12 dicembre 2011. Sul valore da attribuire a questo elemento nell’ambito del giudizio sulla «casualità» delle conversazioni captate sarà opportuno riferirsi agli orientamenti ormai consolidati della giurisprudenza costituzionale, su cui – in questa sede – non si sofferma. Richiama, invece, l’attenzione dei colleghi sul periodo antecedente a tale data, dovendosi verificare – secondo i medesimi parametri – se vi sia stata in quella finestra temporale l’elusione della disciplina costituzionale che impone la preventiva autorizzazione delle Camere. Si tratta, evidentemente, di un approfondimento particolarmente delicato e difficile dal momento che occorre ricostruire se – al tempo – le intercettazioni fossero «mirate», in ragione della identificazione del deputato Genovese come obiettivo dell’azione investigativa, già prima del suo ingresso nella sfera degli indagati per il reato di associazione a delinquere. Ritiene opportuno diradare i dubbi sulla reale direzione degli atti di indagine, cosa che potrà avvenire solo ove la Giunta sia in possesso dei relativi documenti. Per questi motivi – conclude Vazio – si avanza la proposta di richiedere alle procure interessate le informative di polizia giudiziaria acquisite dall’autorità giudiziaria nel periodo antecedente all’iscrizione dell’onorevole Francantonio Genovese nel registro degli indagati, nell’ambito dell’originario procedimento penale iniziato dalla procura di Patti nel 2011.”
La Giunta per le Autorizzazioni si è dunque impegnata ad inoltrare la richiesta all’autorità giudiziaria in tempi strettissimi e con l’avvertenza che procederà comunque alle deliberazioni di sua competenza entro il 30 luglio 2014.