La redazione di Messina Ora riceve e pubblica una lettera aperta del consigliere del IV Quartiere Daniele Travisano, rivolta al Consiglio comunale di Messina. Tema, la paventata chiusura dell’isola pedonale Cairoli.
Cari Consiglieri Comunali,
Mi chiamo Daniele Travisano, ho 23 anni e sono un consigliere della IV Circoscrizione.
Sono stato eletto nella lista “Siamo Messina” e dunque non sono un “Accorintiano”, ma la mia attività amministrativa è stata sempre oggettivamente costruttiva e propositiva, ho criticato e contestato ciò che non condividevo e apprezzato e collaborato con l’amministrazione in ciò che ho ritenuto giusto per la città.
Ho sempre ritenuto (forse utopisticamente), da quando faccio politica, che il nostro obbiettivo è quello di portare avanti ciò che è giusto per la nostra città e di fronte al giusto non esistono colori politici ma solo e soltanto la responsabilità che abbiamo verso i cittadini, e la voglia di cambiare una città stuprata, in questi anni, da un modo clientelare e strumentale di fare politica.
Esattamente 6 mesi fa è stata istituita in via sperimentale l’isola Pedonale “Cairoli” con l’intento di creare una sorta di centro commerciale naturale o comunque di donare ai cittadini uno spazio in cui vivere e fare aggregazione, così come avviene in 97/109 comuni capoluogo Italiani. Nei mesi che hanno preceduto l’inaugurazione della stessa ho avuto modo di constatare (a differenza di ciò che è stato detto da alcuni di voi) come l’amministrazione (in questo caso), nella persona dell’assessore alla viabilità, ing. Gaetano Cacciola, abbia dato la possibilità a tutti i consiglieri volenterosi di proporre, costruire, modificare, integrare, il progetto dell’isola pedonale che, già era stato deliberato precedentemente in seno al consiglio della IV Circoscrizione e sulla quale si è riscontrata una piacevole comunione di intenti.
Dopo qualche mese, esattamente il 18.2.2014, sul tema si è riunito il consiglio comunale per ascoltare le opinioni dei commercianti, i quali si sono mostrati divisi equamente tra favorevoli e contrari. Nel corso della stessa seduta (alla quale inopportunamente non è stato invitato il consiglio della IV Circoscrizione) alcuni consiglieri comunali hanno manifestato la propria disapprovazione al provvedimento e si votò anche un atto di indirizzo che, senza entrare nello specifico, era oggettivamente superficiale e inattuabile in quei termini, in una parola: strumentale.
Ho deciso di scriverVi adesso perché nei giorni scorsi un noto quotidiano riportava che alcuni di voi hanno fatto “pressione sulla presidenza perché si metta ai voti la delibera, ritenendo che il NO alla prosecuzione dell’esperimento dell’isola pedonale, che l’amministrazione ha deciso di prorogare per altri 45 giorni, potrebbe essere un duro colpo alla credibilità della giunta Accorinti”.
Cari colleghi, nessuno è innamorato di questa isola pedonale che sicuramente ha delle criticità da superare, ma non ritenete più opportuno per il ruolo che ricoprite proporre costruttivamente correttivi e soluzioni concretamente realizzabili andando incontro alle esigenze di tutti, anziché distruggere solo per il gusto di farlo?
Pochi di voi lo hanno fatto fin adesso, io, umilmente lo faccio da 6 mesi e devo ammettere che alcune delle mie proposte sono state accolte, altre no, ma ci ho provato…
Cari colleghi, prima di infliggere “un duro colpo alla credibilità della giunta Accorinti” vi siete mai chiesti cosa ne pensa LA CITTÀ dell’isola pedonale? Vi siete fatti un giro per ascoltare le opinioni, le idee e i consigli dei cittadini?
Al centro della querelle isola sì/no non ci sono solo i commercianti ma anche i cittadini. I commercianti devono essere tutelati, aiutati con proposte anche specifiche ma da che mondo è mondo è l’imprenditore che si adegua all’ambiente esterno e non viceversa!
Molte attività stanno chiudendo, altre soffrono, è vero, ma credete realmente che ciò non stia avvenendo anche in tutte le località d’Italia dove non si “soffre” di questo “problema”?
Cari colleghi, prima di essere consigliere sono un ragazzo che sogna di vivere in una città come le altre, e che non intende vivere in una città dove viene istituita un isola pedonale e dopo 6 mesi revocata. Voi lo sapete che saremmo i primi in Italia? Bene, non sono certo questi i primati a cui puntare.
Sono ancora un giovane che nonostante tutto, crede ancora nei partiti politici come strumento per fare politica e amministrare, ma in questo caso, l’isola pedonale non può essere concepita come strumento di disputa partitica ma solo ed unicamente come un idea per la città intera.
Poi beh, sul fatto che sia dovuto venire un prof di educazione fisica per fare un provvedimento che in tutte le altre città viene fatto e ampliato da decenni, ci sarebbe da discutere a lungo, ma forse sia il centro-destra che il centro-sinistra avevano altro a cui pensare.
Daniele Travisano
(Consigliere della IV Circoscrizione)