Le buone prassi alimentari e la riduzione degli sprechi protagoniste, ieri, in Giunta comunale, a palazzo Zanca.
L’esecutivo, agli ordini del sindaco, Renato Accorinti, ha deliberato di indirizzare nel territorio, attraverso i dipartimenti Entrate tributarie e Servizi alle imprese e marketing territoriale, alcune azioni finalizzate all’adozione di buone prassi, includendo progetti di partecipazione allargati e campagne di formazione ed informazione nel settore alimentare.
Il provvedimento segue l’adesione sottoscritta dal primo cittadino nel novembre 2013 alla “Carta per una rete di enti territoriali a spreco zero”, dalla quale si evince l’impegno dell’amministrazione alla riduzione degli sprechi e delle perdite alimentari.
L’atto prevede nello specifico un progetto di media e grande distribuzione che riguarda una serie di iniziative contro lo spreco alimentare considerato che, secondo dati del Parlamento europeo, ammonta ogni anno a circa 89 milioni di tonnellate di cibo gettato via all’interno dell’Unione Europea.
“Questa misura – si legge in una nota del Comune di Messina – rappresenta anche un importante contributo per l’ambiente in quanto favorisce la diminuzione delle emissioni di metano e C02”. In particolare il Comune si impegna a sostenere tutte le iniziative che recuperano a livello locale i prodotti rimasti invenduti e scartati lungo la catena agroalimentare, e ad attivare una cabina di regia per coordinare e stimolare la partecipazione alla rete di soggetti istituzionali, imprenditoriali e del terzo settore coinvolti nel processo virtuoso del recupero di cibo invenduto e la donazione dello stesso ai poveri.
In cantiere anche un progetto a chilometro zero per la valorizzazione dell’agroalimentare locale per valorizzare i prodotti tipici e locali anche tramite la metodologia del programma Urbact che punta ad uno sviluppo economico sostenibile attraverso metodologie di democrazia partecipata (strumenti bottom-up).
Altro punto contenuto nell’atto della Giunta è il progetto solidale Beni in Attesa per promuovere iniziative di solidarietà sociale tipo “caffè in attesa”, “pane in attesa”, “libro in attesa”, che attività commerciali sensibili decidono di portare avanti nel territorio comunale.
Il progetto frutta biologica nelle scuole invece prevede che l’Amministrazione si impegni a privilegiare, in sede di aggiudicazione dei servizi di ristorazione-mensa scolastica, a parità di altre condizioni, le imprese che garantiscano la distribuzione di frutta biologica e di stagione. Questa misura deve accompagnarsi ad un programma di educazione alimentare per rendere i piccoli consumatori consapevoli dell’importanza di un’alimentazione corretta, sana e naturale.
C’è anche il progetto mense a spreco zero, in esecuzione alla risoluzione del Parlamento Europeo del 19 gennaio 2012, su come evitare lo spreco di alimenti e sulle strategie per migliorare l’efficienza della catena alimentare nell’Ue. Con il capitolato d’appalto del servizio di refezione scolastica 2013/2014, il Comune di Messina ha previsto l’obbligo per l’impresa aggiudicataria a garantire la distribuzione gratuita a favore dei cittadini meno abbienti degli sprechi alimentari, ossia dell’insieme di quei prodotti scartati dalla catena agroalimentare per ragioni economiche o estetiche o per prossimità della scadenza ma ancora perfettamente commestibili, nonché a promuovere azioni concrete per la riduzione a monte degli sprechi medesimi, accordando la preferenza ad alimenti prodotti il più vicino possibile al luogo di consumo (chilometro zero).
Infine, il progetto distributori solidali intende incentivare la collocazione, all’interno delle scuole e degli uffici pubblici, di distributori di bevande naturali, come spremute di agrumi di produzione locale, secondo il principio ancora una volta del chilometro zero, e snack e caffè provenienti da commercio equosolidale, a sostegno dei produttori che lavorano in condizioni disagiate nei paesi del terzo mondo.