Sequestri per un valore di quasi 3.200.000 euro sono stati eseguiti dai finanzieri della Compagnia di Taormina nell’ambito dell’operazione “First Aid” che ieri ha portato all’arresto di 11 persone coinvolte in truffe alle assicurazioni.
L’ordinanza è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, dott.ssa Maria Teresa Arena, che ha disposto la misura cautelare di sequestro di parte dell’importo per essere successivamente confiscato “per sproporzione”.
Si tratta di una misura cautelare che consente di sequestrare beni ed utilità dei quali non è possibile giustificare la provenienza e che risultano essere sproporzionati rispetto al quanto dichiarato ai fini delle imposte sul reddito o alla propria attività economica.
Nel corso delle indagini, infatti, i militari avevano notato sensibili discrasie tra le fonti reddituali dichiarate da alcuni degli indagati ed i notevoli investimenti patrimoniali e finanziari effettuati; al fine di fare luce su tali anomalie, venivano minuziosamente esaminate le posizioni reddituali dei principali indagati e dei loro nuclei familiari.
I successivi accertamenti, disposti dal Sost. Proc. dott.ssa Liliana Todaro, permettevano di appurare l’esistenza di una chiara ed indiscutibile “sproporzione” tra quanto dichiarato al fisco – che, per uno dei nuclei familiari, risultava, per tutte le annualità esaminate, sensibilmente al di sotto della soglia di spesa familiare media annua elaborata dall’ISTAT – e le ricchezze possedute/acquisite. Tali approfondimenti, oltre a supportare le premesse investigative, consentivano di far luce su diverse modalità di reimpiego dei proventi delle attività delittuose nei circuiti legali.
Tra i beni di cui gli indagati avevano la titolarità si segnalano, a titolo esemplificativo, investimenti per centinaia di migliaia di euro in strumenti finanziari e immobili siti in rinomate località di vacanza.
Sulla scorta di tali premesse, accogliendo le richieste avanzate dalla Procura, il G.I.P. del Tribunale di Messina, ha disposto il sequestro preventivo dei beni riconducibili ad alcuni indagati nonché il sequestro preventivo finalizzato alla successiva confisca “per sproporzione” in relazione alle ipotesi di riciclaggio.
In particolare, di assoluto rilievo sono risultati gli investimenti finanziari e patrimoniali di uno degli indagati e del relativo nucleo familiare che, da soli, superano i 2 milioni di euro.