“Vogliamo non una ma dieci navi modello Cartour che possano accrescere il traffico marittimo. Non c’è preclusione di alcun tipo verso lo sbarco diurno. Anzi. L’Autorità Portuale può solo essere favorevole ed entusiasta per l’arrivo dei tir in città”. Una dichiarazione che lascia di stucco quella del Presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone che questa mattina, in Prefettura, si è incontrato con i vertici al completo dello Stretto di Messina per l’invito di stampo tecnico, effettuato dal padrone di casa, Stefano Trotta, in merito all’utilizzo del Molo Norimberga. A rispondere all’appello sulla “questione del mese” ovvero la corsa diurna del traghetto firmato Caronte&Tourist sono stati, oltre a De Simone, il Comandante della Capitaneria di Porto, Antonino Samiani, l’Amministratore delegato di Bluferries, Giuseppe Sciumè (in alto a sinistra con Samiani) e il delegato del Provveditore interregionale alle Opere Pubbliche Sicilia-Calabria, Emanuele Cicivelli. La viceprefetto Maria Adele Maio ha ricevuto gli “autorevoli responsabili del mare” raccomandandoci di sottolineare: “E’ una consultazione squisitamente tecnica che coinvolge la parte tecnica dell’attracco al Norimberga e della mobilità sul Cavalcavia legata al carico delle navi”. Questo è un passaggio delicato ripreso in più tempi, visto che, alla riunione, non sono stati chiamati né l’Amministrazione né la Società di navigazione. Non è una dimenticanza ma una volontà di chiarire “con terzi implicati” (in termini di giurisdizione e competenze marittime) quali potrebbero essere le condizioni di sopravvento dell’uno o dell’altro attore.
“Non possiamo impedire al gruppo Franza di approdare sulle nostre coste negli orari che portano maggiori profitti alla Compagnia di traghettamento ma anche al nostro territorio. E’ una determinazione che andrebbe contro i nostri stessi interessi”. Questo è stato il parere già espresso, lo scorso venerdì e avvalorato questa mattina, dal Comandante Samiani semplicemente sulla possibilità di accreditare l’imminente ordinanza del Sindaco Accorinti che dovrebbe negare a Caronte&Tourist il transito dei mezzi pesanti dal 20 luglio. La concezione delle Autorità dello Stretto è lampante al punto che non si preoccupano nemmeno dell’eventualità di chiusura del Cavalcavia agli autoarticolati nelle ore di punta.
Sul fronte Rfi, l’Ammistratore Sciumè, subito sulle difensive appena ci siamo rivolti a lui, ha esordito: “Lo sapete che per politica aziendale non posso concedere interviste”. Chiacchierata a parte con i suoi colleghi di vertice, il riserbo per lui è stato d’oro.
Le esplicite battute da parte di De Simone e Samiani, rilasciate al termine del confronto con il Capo di Gabinetto prefettizio, rispecchiano una strategia intrecciata al business marittimo e non alla sicurezza delle arterie urbane. “Sarebbe una decisione assurda quella di bloccare il transito dei tir che movimentano lo scalo di Norimberga, per sua natura, commerciale – sembrano dire all’unanimità ma, in realtà, con dichiarazioni separate.
Alla domanda “Come si inquadra il Piano Portuale e lo sviluppo turistico della Real Cittadella con il costante e pericoloso transito dei grossi camion?”, il presidente risponde: “Nessuna controindicazione. Più tir passano, meglio è per il nostro mercato marittimo. La Real Cittadella può essere rilanciata anche in concomitanza di uno sviluppo economico. I turisti non vengono spaventati dalle ordinarie attività di trasporto di una città. Presto, ormai i primi di agosto, potenzieremo l’approdo di Tremestieri, aprendo la seconda invasatura e o flussi di mezzi pesanti saranno smistati anche in quel molo. Lo stesso varrà per il carico di Rfi dal porto storico”.
A proposito di Rfi, la presenza di Bluferries in questo tavolo tecnico è piuttosto ambigua visto che la Holding di Stato sta svendendo il suo stesso ramo d’azienda. Abbiamo chiesto all’Ammiraglio: “Perché tenete tanto a incrementare il traffico dei privati senza tutelare la compagnia di navigazione pubblica?”
“Noi non sponsorizziamo l’uno o l’altro – afferma De Simone -. Il traffico deve aumentare che sia promosso da una società pubblica o privata. Del resto, Rfi non si sta comportando da vettore statale ma sta seguendo una linea imprenditoriale e vendendo al momento giusto, di maggior convenienza”.(@MARCELLA RUGGERI)