Mezzi vetusti, sicurezza del personale, necessità di rendere efficiente l’azienda. Questi gli argomenti sul tavolo dell’incontro tra le organizzazioni sindacali di categoria e i rappresentanti di MessinAmbiente, secondo la ricostruzione della Cisl. Una riunione lunga, circa 4 ore nel corso delle quali sono state evidenziate tutte le criticità del servizio per i lavoratori e i disagi per l’utenza.
“Secondo quanto evidenziato dai dirigenti dell’azienda – si legge in un comunicato del sindacato – vi è la necessità che il Comune intervenga economicamente per l’acquisto dei mezzi da sostituire. Tre le ipotesi messe in campo: la prima attraverso una ricapitalizzazione da parte di Palazzo Zanca, la seconda con l’acquisto diretto dei mezzi da parte del Comune, la terza con una somma (circa 300mila euro) che il Comune dovrebbe versare mensilmente nelle casse di MessinAmbiente per acquistare mezzi nuovi con cadenza mensile. Il costo, a conti fatti, dovrebbe aggirarsi sui 10 milioni di euro”.
La Fit Cisl, rappresentata al tavolo dalla segretaria provinciale Manuela Mistretta e dalla responsabile del settore Rosaria Perrone, ha evidenziato che “il problema della sicurezza a MessinAmbiente non è solo quello dei mezzi, ma di tutti i luoghi di lavoro, a cominciare dall’autoparco di via Salandra e da quello del Cavalcavia. Su come sostituire i mezzi è chiaro che dobbiamo capire le intenzioni del Comune. È fondamentale però accelerare i tempi per arrivare prima possibile a un piano di sostituzione dei mezzi, del vestiario e dei dispositivi di sicurezza personali e adeguare al decreto 81 i luoghi di lavoro su igiene e sicurezza”.
Tra i numeri fatti dall’azienda anche la possibilità di introitare 6 milioni di euro dalla Regione, dei quali tuttavia sarebbe sparita ogni traccia, e la necessità di aumentare i trasferimenti dal Comune a MessinAmbiente da 2.3 a 3 milioni di euro per coprire il costo del personale.
“Non si possono risolvere le emergenze battendo sempre cassa – hanno detto i rappresentanti Fit Cisl – il Comune ha gravi problemi finanziari e quindi bisogna essere realisti e ragionare in termini di razionalizzazione dei costi. Bisogna tagliare gli sprechi, ridurre gli emolumenti per i dirigenti di alta fascia, eliminare i contratti esterni, le consulenze e gli appalti a ditte terze per la manutenzione dei mezzi. Solo così, riducendo gli sprechi e lo sperpero di denaro, sarà possibile rendere efficiente l’azienda e in sicurezza il servizio senza ulteriori aggravi di spesa sulle casse comunali e quindi sugli utenti e cittadini, garantendo al tempo stesso i diritti alla sicurezza e al salario dei lavoratori, che non devono essere l’anello debole di questa catena. Il personale non va toccato – concludono – su questo siamo e saremo irremovibili”.