ORE 14,37. Irruzione dei tifosi del Messina a palazzo Zanca. Un funzionario spinto violentemente. Sta accadendo in questi frangenti anche a causa dell’assenza di forze dell’ordine.
I tifosi sono imbufaliti a causa della decisione di Pietro Lo Monaco di non recedere dai propositi di lasciare la società. L’incontro con Renato Accorinti per affrontare il nodo della concessione dello stadio San Filippo e dei concerti previsti per la prossima estate non ha sortito gli effetti desiderati.
ORE 14,45. La situazione pare si stia calmando, grazie all’intervento dei vigili urbani. Il leader della Gioventù Giallorossa, Nino Martorana, discute con Giampiero Neri, portavoce del primo cittadino.
Sorprende la reazione del patron dell’Acr Messina, al termine del vertice con il sindaco sulla questione stadio San Filippo. Prima dell’exploit del proprietario del club, l’assessore Sergio De Cola, uscito dalla stanza della riunione, aveva detto che “l’incontro non è finito ma c’è un clima di collaborazione. Lavoriamo per far proseguire il lavoro di Lo Monaco”.
“Ci impegniamo per la manutenzione dello stadio”, ha aggiunto, spiegando che la preoccupazione di Lo Monaco è che “gli eventi possano rovinare il manto erboso senza avere il tempo di rimediare per la prima partita. Noi comunque non ritiriamo la delibera per i concerti”. Sulla concessione pluriennale: “Abbiamo la loro bozza. Ci incontreremo presto per risolvere anche questo”.
Il problema principale pare sia che nella concessione scritta consegnata all’Acr Messina, rispetto alla copia che ha il Comune, non risulta l’esistenza della clausola, evidentemente tolta da qualche dirigente, che consente all’amministrazione di tenere dei concerti nell’impianto.
ORE 15,12. Accorinti parla al telefono con Lo Monaco nel tentativo di ricucire lo strappo.
La cronaca della giornata
Più che un caso, un enigma. Quello di stamattina doveva essere l’incontro del riavvicinamento, utile a rimarginare la ferita. Adesso però la ferita è diventata uno squarcio lacerante e le due parti restano separate da una distanza preoccupante. Incolmabile forse, almeno a giudicare dalla veemente reazione del massimo dirigente del Messina, Pietro Lo Monaco, letteralmente imbufalito quando dopo circa tre ore di colloquio esce dalla sala giunta sbattendo la porta e correndo via da Palazzo Zanca, inveendo contro l’amministrazione, il sindaco nella sua persona e annunciando di lasciare definitivamente il Messina ai giornalisti che lo inseguono provando a strappargli qualche dichiarazione. Testa bassa e volto scuro, come il futuro di una squadra che ad oggi, 5 Luglio, si ritrova con una programmazione gravemente compromessa dopo gli sviluppi della vicenda, senza un solo acquisto ufficializzato, a pochi giorni dal ritiro (?) per il quale Grassadonia, già incalzato dal Taranto secondo alcune indiscrezioni, si auspicava di avere l’80 % dell’organico definitivo ai suoi ordini. Adesso tutto è maledettamente complicato, tutto più difficile. Certo che, solo pochi giorni fa, l’entusiasmo frutto di un biennio vincente lasciava presagire un’estate completamente diversa. Oggi gli spettri del passato fanno più paura che mai.
A Palazzo Zanca non manca il tifo organizzato: non si comprende la discrepanza di stati d’animo fra l’ingegnere De Cola, abbastanza sereno nel ribadire i presupposti per arrivare ad un compromesso e il padron, furioso appunto. Gli ultràs, spaventati dalla reazione di Lo Monaco ed esausti per le tante ore d’attesa, perdono banalmente il controllo e tentano con successo di fare irruzione nei locali adiacenti la Sala Giunta, spintonando violentemente un impiegato comunale di sorveglianza. Scene di assoluta inciviltà che mal si conciliano con la passione sportiva verso una squadra che vive un momento difficile. Il sindaco, visibilmente esausto anche lui, li raggiunge poco dopo e prova a spiegare anch’egli le proprie ragioni, confermando che il nodo della questione resta la delibera in favore dell’agenzia “Musica da Bere”, la quale lui e i suoi collaboratori non hanno nessuna intenzione di annullare.
Apertura però per la possibilità, tutta da verificare, di anticipare le date dei concerti e in tal modo disimpegnare i locali del San Filippo in tempi ridotti rispetto a quelli iniziali e congrui alle richieste della dirigenza. Disponibilità a rivedere gli accordi e fornire utili rassicurazioni circa la salute del manto erboso arrivata anche dal titolare della suddetta agenzia, Carmelo Costa, tramite un comunicato ufficiale.
Ennesimo rimbalzo, ma adesso la palla più importante passa a Pietro Lo Monaco: è evidente quanto ci sia stato un clamoroso errore di comunicazione fra le part ai danni dell’ACR; altrettanto evidenti sono però gli sforzi da parte dell’amministrazione di rispondere positivamente alle richieste inerenti il Celeste e la disponibilità relativamente ai progetti di cui attualmente sembra esistere solo una bozza. Siamo convinti che il futuro del Messina in fondo, a questo punto, passi soltanto dal buon senso e dalla buona volontà della dirigenza giallorossa, appurato che . Per dare continuità, nonostante questo disguido che tiene mezza città sulla corda, ad un atto d’amore cominciato, in condizioni molto più desolanti, solo due anni fa. (Roberto Fazio)