“Anche se diamo lo stadio in gestione per un anno il Comune dovrà avere la libertà di poter utilizzare l’impianto in estate per l’organizzazione di eventi e concerti”. Parole di Renato Accorinti, riportate nella pagina Facebook a lui dedicata, oggi, dal suo portavoce. Nelle stesse ore, la protesta dei tifosi del Messina, annunciata sempre per questa mattina a palazzo Zanca, viene rinviata a domani, quando Accorinti tornerà dalla sua trasferta istituzionale e interverrà in conferenza stampa, alle 11, proprio sul San Filippo e la sua destinazione. Un evento atteso da molti, soprattutto da Pietro Lo Monaco (nella foto), proprietario dell’Acr, il quale, dopo le esternazioni di ieri a seguito della decisione della Giunta comunale di dare lo stadio in concessione all’agenzia Musica da Bere di Catania, per la realizzazione di concerti nell’estate 2015, adesso resta alla finestra. Attende le dichiarazioni del sindaco riservandosi, solo successivamente, di impostare una ripartenza organizzata, convocando a sua volta i giornalisti, presumibilmente nel fine settimana.
Chi cerca di fare luce, sebbene utilizzando canali non istituzionali, è il portavoce del primo cittadino, Giampiero Neri. Su Facebook, nel gruppo Renato Accorinti Sindaco, sotto lo pseudonimo Giampiero Già, ricorda proprio questa mattina che “lo Stadio San Filippo è di proprietà del Comune di Messina. La concessione – dice – può essere data per un solo anno con delibera di Giunta. Oltre l’anno la parola passa al Consiglio comunale”.
“Agibilità della struttura (messa in sicurezza – collaudo decennale) e certificato anti sismico – fa ancora presente – sono lavori a carico della proprietà, ossia il Comune di Messina, per un importo che si aggira sui 100mila euro. Anche i lavori al tristemente ‘famoso’ muro crollato sono a carico del Comune. Entrambi gli interventi sono in fase conclusiva, così come già detto pubblicamente in più occasioni e permetterà alla squadra di calcio di iscriversi regolarmente e di poter usufruire di una capienza di pubblico molto più ampia”.
Passando ai risvolti canori della vicenda, Neri pone l’attenzione sul fatto che “negli stadi si fanno i concerti grossi e il Comune ci guadagna”, e cita alcuni celebri esempi del cartellone 2014-2015, sempre nel periodo estivo. Tra questi, “4 concerti di Vasco Rossi a San Siro, a Milano, e 2 all’Olimpico di Roma; 2 degli One Direction all’Olimpico di Torino; Ligabue al Franchi di Firenze, All’Euganeo di Padova e all’Adriatico di Pescara”. “Ultimi a Roma – scrive sempre Neri – sono stati i Rolling Stone che hanno pagato solo 8mila euro per occupazione suolo al Circo Massimo ma che hanno portato un indotto di 25milioni in un solo giorno alla città”.
Per quanto attiene allo stadio messinese, quelli programmati sarebbero 2 concerti (Vasco Rossi e Jovanotti) che costeranno agli organizzatori 36.600 euro (iva inclusa) più 500 euro per ogni giorno di occupazione reale dell’impianto: “Soldi che entrano direttamente nelle casse del Comune (gli organizzatori hanno ‘contestato’ queste cifre ma poi hanno accettato). A carico degli organizzatori ci sta ovviamente assicurazioni di vario genere compreso ripristino del manto erboso (operazione oramai considerata standard per concerti di questo tipo…). A tutto questo si aggiunge un indotto alla città, per tutti i cittadini e commercianti, che si aggira sui 65mila spettatori che gironzoleranno per le nostre vie. Tra gli organizzatori – conclude – ci sono ovviamente anche messinesi”. (@FabioBonasera)