In merito alla proposta di legge sulla riforma della giustizia del Governo nazionale che prevede la chiusura, tra le altre in Italia, della sezione del Tar di Catania, il gruppo consiliare a palazzo Zanca del Nuovo centrodestra raccoglie l’invito del sindaco, Renato Accorinti, condividendo appieno il contenuto della nota del primo cittadino di Catania, Enzo Bianco.
“Qualunque riforma – affermano gli esponenti del Ncd – non può non tener conto del fatto che il Tar di Catania è il terzo in Italia dopo quelli di Roma e Napoli e che serve cinque province su nove. La chiusura della sezione di Catania, infatti, penalizzerebbe il bacino di utenza di tutta la Sicilia orientale con gravissimi risvolti per i disservizi derivanti dall’accentramento dei carichi giudiziari sul Tar di Palermo che rimarrebbe così l’unico riferimento per l’intera Isola”.
“Considerato – concludono i consiglieri del Comune di Messina – che tale misura si inserisce tra le altre iniziative del Governo nazionale che penalizzerebbero ulteriormente il territorio siciliano riteniamo necessario una revisione da parte dell’esecutivo affinché risolva la situazione senza in alcun modo minare gli equilibri già basculanti di un sistema giudiziario che ha già non poche problematiche strutturali e organizzative da dover fronteggiare quotidianamente, con enorme difficoltà. In primo piano sempre e comunque è essenziale garantire ad ogni cittadino la possibilità di tutelare i propri diritti ricorrendo ai competenti tribunali, come la nostra Costituzione prevede”.
“Il Tar di Catania – dichiara il deputato nazionale del Ncd, Vincenzo Garofalo – non è semplicemente una sezione distaccata del Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo ma, come evidenziato dal Sindaco Enzo Bianco, è terzo in Italia dopo Roma e Napoli per numero di cause annuali con un carico doppio rispetto al Tribunale del Capoluogo siciliano. Per questo ritengo che la proposta del Governo di inserire nel Decreto Legge di Riforma della Pubblica Amministrazione una misura soppressiva delle sezioni distaccate vada rivista per quelle che, come Catania, hanno elevati carichi di lavoro e una posizione geografica strategica. Ho contattato personalmente il Presidente della Prima Commissione Affari Costituzionali per rappresentargli le peculiarità del caso e mi ha assicurato che ha intenzione di proporre, per la prosssima settimana, l’audizione del Sindaco e del Presidente del Tar Catania affinchè possano illustrare, dati alla mano, le ragioni per le quali è necessario salvaguradare questa sede”.