Erano presenti in ventitre e si chiedeva loro di decidere se concedere o meno una piccola parte del proprio emolumento di consiglieri comunali alla causa del Birrificio Messina.
Questo accadeva qualche giorno fa durante un consiglio comunale in occasione del quale un ordine del giorno della capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso, Lucy Fenech, veniva bocciato dai colleghi (nonostante la ventina di firme in supporto alla sua proposta).
Vi abbiamo raccontato l’iter di quel giorno in una nostra cronaca e le successive dichiarazioni della consigliera e del presidente della cooperativa Birrificio Messina, Mimmo Sorrenti.
Quello che non vi abbiamo detto, però, sono i nomi di chi ha votato cosa, pertanto provvediamo a completare l’informazione.
Favorevoli a decurtare dal proprio stipendio 100,00 euro da destinare – come sostegno simbolicamente importante in quanto atto di supporto istituzionale – la Presidente del consiglio Emilia Barrile (Pd), Giuseppe De Leo e Nora Scuderi (Il Megafono), Nina Lo Presti, Ivana Risitano, Luigi Struniolo e Lucy Fenech (ossia l’intero gruppo di CMdB), Antonella Russo (gruppo misto) , Donatella Sindoni (Pd) e Claudio Cardile (Felice per Messina).
Ma, come precisato, l’ordine del giorno è stato bocciato, e l’ago della bilancia (inconsapevolmente) è stato rappresentato da Libero Gioveni (Udc) , unico astenuto (il cui voto, quindi, avrebbe potuto essere determinante, laddove avesse sposato l’iniziativa).
Contrario il parere espresso da Pio Amadeo (Articolo 4), Andrea Consolo, Franco Mondello, Mariella Perrone e Mario Rizzo (ovvero Udc), Giovanna Crifò e Pierluigi Parisi (Forza Italia), Nicola Cucinotta , Paolo David e Pietro Iannello (del Partito Democratico).
Senza entrare nelle motivazioni dei singoli consiglieri, era doveroso da parte nostra offrire un’informazione completa e opportuna in merito ad una vicenda che, evidentemente, interessa moltissimo la città. ( @EleonoraUrzì)
