POSTE ITALIANE IN AFFANNO, CISL: “TROPPI PART-TIME AGLI SPORTELLI, A MESSINA LA PERCENTUALE MAGGIORE”

“Siamo al centro di cambiamenti nel nostro Paese ed anche in Azienda Poste. Il cambio al vertice dell’amministratore delegato e i suoi dirigenti, sta determinando una naturale preoccupazione in categoria. Soprattutto a seguito della prossima privatizzazione decisa dal Governo. Ma nelle prossime settimane, probabilmente, dopo la presentazione del piano d’impresa, si conoscerà la strategia per la quotazione in borsa. Nel frattempo, nell’attesa della convocazione con le parti sociali in programma il 22 luglio, i servizi e soprattutto i disservizi sono una realtà”. Giuseppe Lanzafame, segretario regionale del Slp Cisl, non nasconde la preoccupazione per la condizione dei lavoratori di Poste Italiane, sottoposti a stress per mancanza di personale, agli sportelli come nel settore recapito. Infatti, rispetto agli organici e accordi sottoscritti con l’azienda, vi sono moltissime carenze al recapito, dovute a pensionamenti, e rimpiazzati solo con un esiguo numero di giovani assunto a tempo determinato (100, fino a settembre) non sufficiente rispetto ai reali bisogni.

“Tutto questo – spiega Lanzafame – genera disagio e troppo spesso il mancato recapito del prodotto alla clientela. La precarietà che insiste nel settore postale è esagerata”.

Il Slp Cisl denuncia come negli uffici postali, in questo periodo, la disorganizzazione sia pressoché totale ed è stata disposta la chiusura pomeridiana, anche totale, per consentire la fruizione delle ferie al personale.
“Una chiusura – aggiunge – che crea disagi e disorienta la clientela e i lavoratori. Il personale è costretto a ferie spezzettate e a cambiare ufficio postale senza preavviso. Questo porta ad avere, in uffici postali importanti ubicati in comuni o quartieri con alta densità di abitanti, uno o massimo due operatori allo sportello”.

La Cisl ha spesso denunciato simile condizione e la carenza agli sportelli è determinata anche dall’inserimento di molti giovani allo sportello con contratto a part time: “Su 2.900 dipendenti agli sportelli, in Sicilia circa 1.000 sono part-time. Al di là della precaria formazione aziendale, quest’ultimi rischiano e si assumono responsabilità gravose. Dopo l’estate affronteremo la questione dei precari part-time in Sicilia. Non possiamo attendere le lungaggini burocratiche dell’azienda. Intanto saremo costretti a dichiarare lo stato di agitazione se non ci saranno riscontri alla nostra richiesta di personale per rinforzare l’organico degli uffici postali”.

Carenze e disagi che si registrano anche sul territorio di Messina. “Nella nostra provincia – sottolinea il Segretario della Cisl Poste, Gisella Schillaci – registriamo la percentuale più alta di tutta la Regione Sicilia di part-time nel settore sportelleria. Con l’aggravante che il nostro è un territorio molto vasto e frastagliato che acutizza le problematiche. Nel settore recapito, inoltre, si registrano criticità notevoli dovute alla mancata sostituzione dei portalettere assenti, come denunciato più volte negli ultimi tempi, che ha creato disagi soprattutto ai lavoratori rimasti in servizio. Ci prepariamo – conclude Schillaci – ad una forte stagione di lotte che ci vedrà, come sempre in prima linea accanto a tutti i lavoratori di Poste Italiane del territorio messinese”.

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