BIRRIFICIO MESSINA:TORMENTONE DA CAMPAGNE ELETTORALI

Lucy Fenech
Birrificio Messina una causa che- a parole- la città tutta ha deciso di sposare: associazioni, liberi professionisti, società civile, politici -ma per lo più in campagna elettorale-, consigli di circoscrizione…
Eh si perché il sostegno delle Istituzioni rappresenta un segnale forte anche se quando arriva “è spontaneo, non l’abbiamo chiesto noi”, precisa Mimmo Sorrenti, presidente della cooperativa.
Quest’oggi il consiglio comunale ha ripreso i lavori d’Aula da dove ieri si erano interrotti ossia dalla proposta avanzata da Lucy Fenech sul sostegno del consesso al progetto del birrificio attraverso un’autotassazione, ossia destinando una parte degli emolumenti dei 40 membri a sostenere la causa.
Esiste un precedente ed è quello rappresentato da alcune circoscrizioni i cui consiglieri avrebbero già provveduto a trattenere questa una tantum destinandola alla cooperativa. Con undici voti a favore, undici contrari e un astenuto, l’ordine del giorno della capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso è, così, stato bocciato.
“Un ordine del giorno presentato con una ventina di firme di seguito alla mia, quindi davvero non mi spiego cosa sia successo; arrivo a pensare che il problema sia che l’abbia presentato io”, dichiara la consigliera che si dice “molto delusa”.
Alcuni ritengono sia poco garbato strumentalizzare questa situazione facendone una faccenda pubblica, per la serie “contribuiamo ma in modo personale e discreto senza troppa pubblicità”, evidentemente.
Ma lo scopo della Fenech era proprio l’opposto: “avrebbe potuto essere un modo per dire chiaramente che le istituzioni sono presenti”, e quindi che questa sfida è una sfida messinese, che siamo una squadra tutti insieme senza esclusione di colpi.
Evidentemente undici dei ventitré presenti alla seduta non devono condividere il “Lucy pensiero” e da qui il voto negativo. “La Fenech ci tiene a questa iniziativa, è evidente, ma voglio precisare che si è trattato di una sua libera proposta, noi non abbiamo domandato nulla”, chiarisce Sorrenti, secondo il quale il voto espresso oggi dal consiglio era “più che prevedibile”.
Il presidente del birrificio ci racconta che ” non di rado i liberi cittadini offrono cinque, dieci euro: abbiamo nomi e cognomi di tutti e provvederemo ad inviare loro le casse della nostra birra”, ma al livello istituzionale “beh lasciamo perdere; a parole sono tutti con noi”, conclude lapidario.
Una rassicurazione sentiamo però di voler dare al signor Sorrenti e ai membri della comunità (non solo della cooperativa): giacchè è la tutela della discrezione -che rende nobile la solidarietà disinteressata- l’obiettivo primario di molti dei quali oggi hanno detto “no” all’odg sul birrificio, è verosimile che da domani, le offerte dei singoli consiglieri (discreti) fioccheranno, incrementando il capitale in modo importante.
“Avremmo dato un segnale forte come Consiglio comunale”, evidenzia la consigliera CMdB ma va compreso anche il desiderio, rispettabilissimo, di mantenere “anonime” le elargizioni di denaro.
Certo “anonime” fino ad un certo punto perché ribadiamo che la cooperativa registra i dati di chi contribuisce all’iniziativa per poter ricambiare fiducia e appoggio con prodotti.
Pertanto, alla prossima tornata elettorale, quando tutti si ricorderanno di essere supporter dell’iniziativa basterà guardare al loro background (dentro e fuori dall’aula) e a qualche lista di nomi negli archivi della cooperativa.(@Eleonora Urzì)

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