“Dovrebbe essere chiaro a tutti che è perfettamente inutile ripetere che la soluzione sarà il “nuovo approdo a Sud”. Quell’approdo non verrà certamente realizzato entro il 2018! Quindi quello che si vuole e ci vuole adesso, subito, è la gestione rigorosa dell’esistente.” Così Saro Visicaro, che parlando a nome del Comitato La Nostra Città interviene dopo gli ultimi scambi epistolari tra Vincenzo Franza e il Sindaco Accorinti.
Sabato il Comitato La Nostra Città, continuando la mobilitazione permanente e periodica SABATO 28 GIUGNO alle ORE 11,00 promuove un – SIT – IN sotto il Cavalcavia ( pericolante) per non finire sotto un Tir.
“La questione del transito dei mezzi pesanti nel centro urbano di Messina rischia, con le ultime vicende, di confondere e confondersi in uno scontro verbale inconcludente – si legge in un comunicato – Nella sostanza permettere o impedire l’approdo e la partenza di una nave, in orari centrali per il traffico e la mobilità, non sposta di molto il problema vero. Cioè la presenza di più approdi in pieno centro e l’assoluta mancanza di regolamentazione nella gestione degli stessi.
Non si tratta di separare, per poche ore, il transito di giorno delle auto e di notte per i tir. La situazione oggi è che da tutti gli svincoli e da tutti gli approdi, per 365 giorni l’anno,in ogni ora del giorno e della notte partono e arrivano migliaia di auto e tir.
Il rischio per la pubblica incolumità è sulla S.S.114 come sul viale Boccetta, su via La Farina come sul viale Europa, sempre. Ogni ora e ogni minuto. Quindi bisogna superare l’ambiguità concettuale dei comportamenti e degli
ammiccamenti. Delle minacce e delle presunte o vere rigidità. Quello che il Comitato La Nostra Città chiede, all’amministrazione eletta lo scorso anno, è di mettere in atto un protagonismo e un’azione convincente per l’attuazione di una politica di regolamentazione dei flussi e della gestione complessiva del traghettamento. In questi dodici mesi abbiamo sentito proposte e soluzioni molto fantasiose. Dall’ipotesi di uno spostamento di tutto il traffico al Molo Norimberga alla “flotta comunale”. Sarebbe ora di agire sul concreto con lucidità”.