“Sono gravi e ricattatorie le affermazioni dell’ingegner Franza sul possibile licenziamento di 150 lavoratori (100 unità diretti e 50 nell’indotto) in seguito al divieto di transito per i mezzi pesanti dal cavalcavia”. A intervenire sulla vicenda Cartour e sulla lettera inviata da Vincenzo Franza a Renato Accorinti è l’area Civati del Pd di Messina, guidata da Piero David. Un attacco frontale alla compagnia di navigazione che, in parte, è anche di proprietà di Francantonio Genovese, leader dichiarato, fino a poco tempo fa, proprio del Partito democratico messinese e siciliano.
In un comunicato stampa, gli esponenti civatiani del Pd affermano “che con una o due corse giornaliere della Cartour la domanda di trasporto verso e dalla Sicilia rimane di fatto identica. L’unica modifica riguarda il mezzo e la tratta utilizzata da autovetture e tir che vogliono arrivare o partire dalla Sicilia: se si riducono le corse della Messina – Salerno, la domanda di trasporto di sposterà sulla linea Messina – Villa San Giovanni. Pertanto se la domanda rimane inalterata, non si comprende perché l’offerta dovrebbe diminuire e quindi il Gruppo Franza licenziare 150 dipendenti. Forse si cerca solo un pretesto per una ristrutturazione aziendale, liberandosi di parte dei dipendenti, magari quelli a tempo indeterminato e quindi più costosi per l’azienda”.
Lo scarico delle responsabilità alle istituzioni è “un’abitudine vecchia del Gruppo Franza”, secondo l’area Civati: “Negli anni tale azienda ha aumentato spropositatamente le tariffe di attraversamento dei mezzi adducendo un aumento dei prezzi del carburante, mediamente costante negli ultimi tre anni. Ha introdotto – aggiunge il coordinamento cittadino dell’area Civati – il pagamento anche per i pedoni, spiegando che la tariffa di 2,50 euro per passeggero era legata ai limiti in termini di passeggeri imposti dalla legge. E che pertanto, essendo aumentato il biglietto dei mezzi veloci, poiché i passeggeri (quando non si pagava per traghettare) si erano spostati in gran parte sulla Caronte-Tourist, i tornelli ed il pagamento fino alle 20 servivano per ridurre il numero di passeggeri sulle navi ed evitare le multe. Col tempo il pagamento è stato esteso anche alla notte ed alla domenica, quando il problema dei troppo passeggeri non si presenta affatto”.
In merito alla questione dell’Ecopass, “tra ritardi, sospensioni e mancati controlli, al Comune di Messina mancano circa 5 milioni di euro di incassi versati dal 2010 ad oggi dai mezzi che hanno attraversato lo Stretto. Che fine hanno fatto tali risorse? La Caronte-Tourist declina le responsabilità perché sostiene che a controllare debbano essere le istituzioni comunali. Ma nel frattempo le cifre incassate in nome e conto dell’amministrazione Comunale quante sono e dove sono finite?”.
Gli esponenti del Pd ricordano che l’aumento delle tariffe “è tema di analisi e verifica da parte dell’Ag.Com Autorità Garante della Concorrenza del Mercato che ha aperto una Istruttoria tutt’ora in fase di approfondimento”.
Per quanto riguarda la vicenda Cartour, per evitare che i tir transitino dalla via La Farina, “la soluzione che noi proponiamo è di spostare permanentemente a Tremestieri l’attracco della rotta Messina – Salerno. Considerate le poche corse giornaliere non ci dovrebbero essere problemi nel condividere l’invasatura con la Meridiano Lines. Ed in caso di difficile compatibilità si potrebbe spostare quest’ultima (che viaggia spesso quasi vuota) al molo Peloro dove attraccano i mezzi veloci. Invitiamo inoltre l’Amministrazione comunale di Messina a mettere in atto tutte le azioni e le competenze previste a partire dalla nomina nel Comitato Portuale del proprio rappresentante ed a intervenire in tempi brevi affinché i lavori, presso il terminal di Tremestieri possano velocizzarsi e giungere a rapida conclusione”.
Un’ultima considerazione sul Gruppo Franza: “Se non ce la fa con 800 milioni di fatturato e di fatto in regime di monopolio a garantire servizi decenti e buona occupazione, lasci pure gli attracchi che gentilmente tutte le istituzioni da mezzo secolo gli hanno concesso a prezzi stracciati (e senza alcuna agevolazione per i residenti). Siamo sicuri che non sarà complicato trovare un sostituto che garantisca un servizio di traghettamento più efficiente, una migliore occupazione e tariffe agevolate per i residenti delle due sponde dello Stretto. Nelle more della definizione della controversia, posta dall’Amministrazione Comune di Messina con grave ritardo rispetto alle esigenze della cittadinanza, rimaniamo al fianco dei comitati spontanei e dei sindacati e delle forze politiche cittadine che vogliono come noi, risolvere in via definitiva il problema dell’attraversamento e della continuità territoriale”.