“Messina non dispone di un’organizzazione dei servizi di soccorso dei vigili del fuoco coerente con gli scenari di emergenza che si potrebbero verificare,considerato il numero di squadre complessivamente presenti, l’ubicazione delle sedi di servizio, nonché l’estensione del territorio da servire e l’entità della popolazione”. E’ questo l’allarme lanciato dai sindacati FP CGIL VF, FNS CISL, UIL PA, USB, CONFSAL E CONAPO, che sottolineano come l’attuale struttura del Comando Provinciale sia così organizzata: una squadra di intervento in ciascuna delle 9 sedi provinciali (Messina Centrale, Messina Distaccamento Cittadino Nord, Milazzo, Patti, S. Agata di Militello, Lipari, Letojanni) e nei 2 distaccamenti portuali (Messina e Milazzo), per un totale di circa 50 unità, oltre ai vigili del fuoco volontari presenti presso le sedi dei distaccamenti volontari (S. Stefano di Camastra , Moio Alcantara e Frazzanò).
I vigili del fuoco devono affrontare giornalmente gravi problematiche che durante il periodo estivo vengono amplificate . Al soccorso ordinario, si aggiungono in modo esponenziale le richieste di soccorso per incendi di campagne e boschi. “Ad oggi – fanno sapere i sindacati – non è stata firmata alcuna convenzione con la Regione Sicilia, che permetteva di avere sul territorio della provincia messinese 2 partenze aggiuntive terrestri ed un presidio navale con base a Lipari, deputato al supporto e al trasporto veloce della squadra di intervento su tutte le isole dell’arcipelago e, quindi , su tutto il comprensorio Eoliano, il quale, come è ben noto, nel periodo estivo ha un incremento notevole di turisti ed imbarcazioni, con un conseguente aumento del livello di rischio”.
Il personale ha confermato il massimo impegno affinché i cittadini, anche in questo periodo di grandi difficoltà, abbiano sempre una risposta alle loro richieste di soccorso. Ma la disponibilità ed abnegazione del personale, non sarà più sufficiente. Infatti, la già sottodimensionata struttura non potrà più essere garantita secondo i sindacati, che spiegano come, visto l’aggravarsi della carenza di personale, qualche distaccamento dovrà rimanere chiuso e ciò comporterà un notevole aumento nei tempi di risposta alle richieste di soccorso.