“Al di là delle buone intenzioni si deve arrivare al tavolo con proiezioni certe e definite”. Una riunione interlocutoria, così la definisce la Cisl Fp, quella sul piano di stabilizzazione dei precari di palazzo Zanca, vigili urbani compresi, che dovrebbe concludersi entro il 2016. E il sindacato chiede al Comune di Messina di portare dati e numeri concreti ai lavori.
“Prima di tutto – sostiene il segretario generale, Calogero Emanuele – occorre capire quale sia la quantificazione delle risorse disponibili negli anni 2010-12 e quelli che si libereranno sino al 2016 per effetto delle quiescenze verificatesi negli anni citati. Quindi analizzare le previsioni di quiescenza che si potrebbero verificare visto che, tra gli stessi precari, al 2016, più di cinque unità avrebbero i requisiti pensionistici. Infine bisogna studiare le ipotesi da mettere in campo, che devono essere complessive e non parziali. Vorremmo capire anche quanti e in che modo l’amministrazione intenda assumere i nuovi dirigenti previsti in pianta organica che dovrebbero andare a coprire i dipartimenti attualmente ad interim. Una procedura concorsuale comporterebbe un prosciugamento esorbitante di risorse a discapito della stabilizzazione”.
Il timore della Cisl Funzione Pubblica è che, con il pretesto della stabilizzazione e con incontri sempre interlocutori, l’amministrazione nasconda altre scelte che penalizzerebbero i precari. “L’amministrazione – spiega Emanuele – sa bene che il decreto Renzi allargherà negli anni la forbice per l’utilizzo delle risorse, passando dal previsto 60% per gli anni 2014 e 2015, all’80% (2016-2017) sino ad arrivare al 100% nel 2018, Ciò significa che tutte le risorse derivanti dalle quiescenze future diventeranno disponibili. Questo significa che con una seria programmazione, si può partire da un impiego non inferiore a 18 ore settimanali per portare tutti a regime nel 2016”.