Il consigliere della II Circoscrizione Rosario Santoro (Forza Italia) ha inviato questa mattina una nota al sindaco Accorinti ed alla sua giunta per capire quale futuro è previsto per l’ex asilo comunale di Santa Lucia sopra Contesse. “L’edificio – spiega Santoro – è stato realizzato in passato con dispendio di risorse finanziarie rilevanti. Si tratta di un fabbricato ad un piano che doveva essere adibito ad asilo comunale nel nuovo abitato di Santa Lucia al di sopra della palazzina 35, ma per oltre un trentennio è stato occupato abusivamente da cittadini privi di alloggio. Nel frattempo la struttura si è notevolmente degradata tanto che oggi dopo lo sgombero definitivo degli occupanti a cui è stato assegnato un alloggio popolare, rimane un edificio fatiscente e non più utilizzabile”.
Adesso la struttura è stata chiusa e sono stati murati gli ingressi e le finestre per impedire una nuova occupazione, ma il consigliere della II Circoscrizione segnala che rimane presente un grave problema igienico-sanitario in quanto l’intero impianto fognario all’interno ed all’esterno della costruzione provoca “il proliferare di numerose zanzare ed altri insetti nelle vicine abitazioni, oltre al nauseabondo olezzo che si propaga tutt’intorno per cui gli abitanti esasperati chiedono a gran voce che si bonifichi tutta la zona e che si dismetta il vecchio impianto fognario”.
Secondo Santoro le istituzioni non sono state capaci nel corso degli anni di provvedere alla giusta utilizzazione della struttura e far rispettare le leggi del vivere civile e spiega come non sia più tollerabile che una situazione del genere si proroghi ulteriormente e chiede dunque al Sindaco nonché agli Assessori competenti, le intenzioni in merito alla futura destinazione dell’immobile dell’ex asilo comunale di Santa Lucia. “Se si decide riutilizzarlo per scopi istituzionali – conclude Santoro – ed i relativi costi di ristrutturazione dovessero essere molto elevati, è necessario sapere cosa si preveda in tal caso: eseguire un eventuale abbattimento dell’ex asilo o cos’altro?”.
