Ad inaugurare la settimana di lavori in Aula per il consiglio comunale è il tema dei debiti fuori bilancio. In realtà si tratta di una semplice formalità giacché il creditore è già stato soddisfatto con l’ estinzione del debito avvenuta, previa delibera dirigenziale, grazie a fondi derivati da un pignoramento.
La discussione relativa è durata oltre mezzora ed è stata corredata da una nota inviata dal dott. Ferlisi, invitato a prendere parte alla seduta ma assente per “ pressanti esigenze di servizio”, come comunica la Presidente del consesso, dando lettura della missiva inviata dal dirigente alle 12.15 (un quarto d’ora dopo l’orario previsto per l’inizio della seduta, come la stessa Emilia Barrile sottolinea).
Altro argomento altra letterina: tocca sempre alla numero uno dell’Aula darne lettura ai colleghi. Con una nota inviata alla “padrona di casa”, l’arch. Antonella Cutroneo sollecita un atto di delibera con il quale si aggiornino gli oneri concessori poiché, ad oggi, questa non è ancora esitata dal consiglio con conseguente “perdita di cospicui introiti e un evidente danno erariale”. La Presidente democratica illustra i vari passaggi che hanno caratterizzato, sino ad ora, il percorso di questa delibera specificando che eventuali ritardi “non dipendono dalla commissione deputata ma dai dirigenti”, ergo il danno erariale paventato sarebbe chiaramente responsabilità della “parte burocratica di Palazzo Zanca”.
Di pareri e forme si parlerà per tutta la prima fase della seduta che molti speravano avrebbe avuto al centro la faccenda del registro per le unioni civili, tema niente affatto discusso nella seduta odierna e rinviato a martedì 24 giugno (poiché l’incontro di domani sarà, di fatto, riservato al question time).
Arriva finalmente uno dei pochi argomenti sui quali tutti i consiglieri si trovano d’accordo, con il beneplacito dell’ assessore Nino Mantineo che si compiace di tanto “supporto e collaborazione, aldilà del ruolo o dell’ appartenenza politica”. Si tratta di un ordine del giorno inserito in corner, su insistenza del vicepresidente dell’Aula il quale ha messo in luce l’urgenza di trattare la faccenda, tirando fuori dal cilindro un atto che giaceva in consiglio già da oltre un mese, nella più totale indifferenza. (In passato avevamo già constatato che dalle parti del Comune il concetto di “urgenza” è abbastanza opinabile, ndr)
L’ odg, sottoscritto da tutti i gruppi politici e votato all’unanimità, è stato presentato e illustrato da Nino Interdonato (Dr) il quale ha sollecitato la realizzazione di un tavolo tecnico permanente che, in riferimento alla legge regionale n. 306 del 26 marzo 2014, si ponga l’obiettivo di attuare una serie di misure che abbiano lo scopo di “mappare, bonificare e recuperare tutti i siti del territorio nei quali è stata rilevata la presenza di amianto”.
La norma, di cui è primo firmatario il membro dell’Ars on. Gianni, prevede che i comuni interessati operino in tre fasi: la prima concerne la realizzazione un vero e proprio censimento delle aree nel proprio perimetro territoriale; la seconda, più concreta, di bonifica di suddette aree; la terza di di natura strettamente sanitaria, a vantaggio di coloro i quali abbiano, nel tempo, contratto patologie riconducibili proprio alla presenza del materiale tossico.
“E’ in atto un processo della Regione siciliana, in tandem con l’Unione Europea, che prevede, entro tre anni, di eliminare tutto l’ amianto presente nella nostra Isola istituendo una centrale unica di stoccaggio nel comune di Siracusa -città del deputato regionale primo firmatario-. L’amianto viene raccolto in ciascuna provincia e poi viene portato alla centrale termica che brucia la cellula killer, lasciando solo il cemento”, spiega il consigliere proponente. “Praticamente a questo punto si può riutilizzare al 100% di quello che, in origine, era uno scarto nocivo per la salute. Tutto questo è sostenuto da un’esposizione finanziaria che interessa sia interventi di edilizia primaria (case popolari, scuole, ospedali) sia l’ edilizia privata alla quale saranno destinati i con i fondi residui. Questi ultimi saranno impiegati inoltre per fornire sostegno alle vittime dell’amianto, le quali necessitano di cure particolari”.
Ma come si dovrà procedere? E’ sempre Interdonato a chiarirlo: “i comuni devono fare una mappatura da inviare alla commissione regionale istituenda in cui evidenziare le criticità del nostro territorio”. Per tale ragione, il consigliere Dr ha richiesto, con urgenza, l’istituzione di un tavolo permanente presieduto dal sindaco e che coinvolga anche assessore al ramo e i presidenti dei sei quartieri “che conoscono capillarmente il territorio e possono, meglio di tutti,indicare i punti di criticità in ogni villaggio del comune”.
Chi tardi arriva male alloggia però, infatti il budget messo a disposizione si attesta sui 21 milioni di euro. Per tanto dal momento in cui, con decreto dell’assessore regionale all’energia, sarà emanato il bando per la concessione dei contributi ai comuni, la celerità nel chiedere di accedervi è essenziale per non rimanere penalizzati.
Oltre ad assistere chi è già affetto da patologie riconducibili all’amianto, questa operazione avrebbe anche il merito di rilanciare il settore dell’edilizia, “dando respiro a quelle aziende che sono specializzate nel rimuovere e trattare l’amianto”, conclude Interdonato. (@Eleonora Urzì)