Arcigay di Messina pronto alla controffensiva. Le ragioni delle Sentinelle in Piedi non convincono il presidente, Rosario Duca, che affonda il colpo, senza mezzi termini, prima di presentarsi al cospetto di Renato Accorinti, lunedì prossimo (dopodomani), per ottenere dal Comune di Messina il patrocinio del Calabria Pride del prossimo 19 luglio, soprattutto in considerazione delle convinzioni espresse a più riprese dal sindaco sull’integrazione delle due sponde dell’Area dello Stretto.
Ieri pomeriggio, come dimostra la foto, le Sentinpiedi hanno manifestato in piazza Cairoli contro il disegno di legge contro l’omofobia e la transfobia, proposto dal sottosegretario alle Riforme costituzionali, Ivan Scalfarotto, attualmente in discussione al Senato, dopo l’approvazione da parte della Camera lo scorso 19 settembre. Una legge liberticida, secondo alcuni, che comporterebbe il carcere per coloro che difendono la famiglia naturale.
Duca, con riferimento alle Sentinelle in Piedi, ritiene che sia “necessario far chiarezza su chi siano queste persone e se realmente sono ciò che vogliono farci credere di essere”. “Si definiscono sentinelle – afferma in una nota – ma non capiamo dove inizi il loro turno di guardia e dove finisca”. Una cosa è certa, secondo il presidente dell’Arcigay Makwan: “Nascono con l’avvento in Parlamento della proposta di legge che mira a punire chi commette violenze fisiche o verbali basate sull’orientamento sessuale. In poche parole le sentinelle sono contro una legge che vieta violenze di genere. Stanno causando un caos a livello nazionale scontrandosi con molte organizzazioni Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgendere, ndr) e non solo”.
A Messina, ricorda, “quando Arcigay ha espresso il desiderio di un momento di meditazione, ma con fini diversi dai loro, hanno dimostrato di essere bugiardi”. “Infatti – prosegue – ribadiscono, con un articolo, tutto ed il contrario di tutto. L’intento è quello di non mostrare il vero volto. Si dicono apolitici, e, con qualche difficoltà, ci crediamo. Si dicono aconfessionali e questa è una balla grande quanto l’universo, visto che utilizzano metodi e sistemi di comunicazioni che buona parte del clero utilizza”.
L’esponente dell’Arcigay va giù pesantemente: “Dobbiamo pensare che queste sentinelle siano nate per creare confusione tra la gente, riguardo a una legge giusta? Stanno girando le piazze italiane in nome dei sani valori, ma non si dichiarano apertamente contro: pedofilia, femminicidio, razzismo, xenofobia e tanto altro. Che affidamento si può dare a simili persone? Arcigay è contro ogni forma di discriminazione, e combatte la pedofilia (che purtroppo è sia etero che omo) e contro chi cerca di offuscarla facendo. Siamo contro il razzismo e la xenofobia e quant’altro tenda a limitare la libertà individuale della persona”.