CIAO PROVVY. LA CITTA’ SI STRINGE INTORNO ALLA FAMIGLIA GRASSI PER L’ULTIMO SALUTO

Decine di palloncini bianchi si sono levati nel cielo questo pomeriggio al passaggio del feretro di Provvidenza Grassi. L’ultimo saluto, l’ultimo viaggio della giovane ventisettenne, scomparsa in circostanze ancora da chiarire nel luglio dello scorso anno, si è compiuto.
In una cattedrale affollata da centinaia di cittadini comuni, che si sono stretti intorno alla famiglia Grassi ed alla bara bianca di Provvidenza mentre l’arcivescovo Monsignor Calogero La Piana officiava la messa di suffragio, è pesata l’assenza delle istituzioni e dei rappresentati delle forze dell’ordine.
“Condivido insieme ai genitori, alle sorelle agli amici di Provvidenza, il dolore e la sofferenza per la perdita improvvisa, inaspettata, incomprensibile – ha esordito il prelato – il lutto che avvolge le nostre esistenza quando una persona cara, nel pieno della vita ci lascia sembra infinito, opprimente. Una sensazione di impotenza destinata a crescere sopratutto quando la scomparsa è legata ad un evento tragico e violento”.

 
“La morte è vissuta come uno strappo, una lacerazione dalla vita inaccettabile – ha proseguito La Piana – soprattutto quando a lasciarci è una giovane donna, nel fiore della vita. Provvidenza adesso è nella casa del Padre; coloro che credono non guardano la morte come ad una falce o una mano oscura ci sradica dalla vita: le porte dell’eternità hanno accolto Provvidenza e questo deve aiutarci a trovare la pace. Dio è con noi – ha esortato l’arcivescovo – e se nostro Signore è al nostro fianco nessuno potrà essere contro di noi”.
Angoscia e dolore, provati in questi lunghi mesi trascorsi dalla scomparsa di Provvidenza, per La Piana non dovranno offuscare il suo ricordo: “La vita non è morta in lei – ricorda – si è solo trasformata; la tragicità e la crudezza delle modalità della scomparsa di Provvidenza non devono trarci in inganno: la nostra fede non deve vacillare. Quando la morte è alimentata da dubbi, sospetti e polemiche – ha esortato La Piana – dobbiamo aggrapparci ancor di più alla fede ed alla parola di nostro Signore.

 

Nessuno riuscirà a davvero risposta alle tante domande ed interrogativi che circondano la morte di Provvidenza, nel ricordarla – invita il prelato – torniamo con la mente alla sua gioia di vivere, al suo desiderio di affermarsi, ai sogni che hanno popolato la sua esistenza, all’affetto che nutriva per la sua famiglia: ricordi da custodire gelosamente nel cuore e con i quali accompagnarla nella misericordia di Dio”.
Al termine della funzione la bara di Provvidenza ha percorso la navata centrale del Duomo, tra gli applausi che hanno rotto il silenzio assordante della cerimonia funebre, per tornare tra le braccia di suoi familiari.
“Ti abbiamo sempre amata Provvy – ha ricordato la sorella Giovy – non ti diremo mai addio”.

@Emma_De_Maria

La fotogallery in basso realizzata da Lillo Lo Cascio

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